"Se provassero solo un giorno quelle sensazioni che ho vissuto io forse cambierebbero idea". La testimonianza di Roberto nel corso della nuova trasmissione di Primocanale del martedì sera condotta da Tiziana Oberti ed Enrico Cirone fa capire a tutti cosa si prova a finire in terapia intensiva a causa del Covid.
Il suo messaggio è chiaro: diretto a chi ancora non si è vaccinato. I dati sulle ospedalizzazioni rilasciate dagli enti locali sono evidenti: In Liguria su 43 persone attualmente in terapia intensiva 36 sono non vaccinate. E allora da chi ha vissuto in prima persona l'esperienza di stare completamente isolato e bloccato a letto senza avere la minima possibilità di parlare arriva l'invito a prestare attenzione al virus e sottolinea, in modo indiretto, l'importanza del vaccino.
"A maggio sono finito in ospedale a Lavagna con la saturazione a 53 (nella normalità non deve scendere sotto il 97). A quel punto sono stato portato all'ospedale Galliera di Genova: sono stato intubato, mi hanno fatto la tracheotomia e sono stato per oltre venti giorni in coma - racconta Roberto -. Ringrazio tutto il personale sanitario dell'ospedale Galliera, mi tolgo il cappello davanti a loro. Se tutti coloro che non credono al vaccino provassero per solo un giorno le sensazioni che ho vissuto io è possibile che cambino idea".
Giancarlo Icardi, direttore dell’Unità Operativa di Igiene del Policlinico San Martino e referente unico per la Liguria dell’Istituto Superiore di Sanità quando ha sentito il valore della saturazione 53 ha sgranato gli occhi. "Queste sono le migliori testimonianze e fanno capire come la vaccinazione e l'approccio del paziente possono davvero salvare la vita. Il confronto è importantissimo e anche queste testimonianze fanno capire a tutti che tipo di battaglia stiamo combattendo da ormai tre anni solari. Non dobbiamo scherzare su queste e come le misure adottate debbano essere assolutamente rispettare" conclude Icardi. Il dibattito però nel Paese resta intanto resta acceso.
IL COMMENTO
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