Dalle perdite d'acqua, alle infiltrazioni passando per la mancanza di personale e di spazi in sala d'attesa, fino al malfunzionamento del tabellone informatico che consente alle persone in sala d'attesa di vedere quanti pazienti sono presi in carico. È drammatica la fotografia che emerge dai dati raccolti dal Tribunale del Malato – Cittadinanza attiva per il pronto soccorso dell'ospedale Sant'Andrea della Spezia. In questa nuova puntata dell'inchiesta che Primocanale sta portando avanti sulla crisi del settore dell’emergenza, tra medici del pronto soccorso e del 118 in fuga, ci siamo spostati nel capoluogo del Levante, alla Spezia, in una città che attende il nuovo ospedale del Felettino da oltre 30 anni.
Carenza di personale e struttura inadeguata
“Il servizio sanitario provinciale è da anni depauperato -. Spiega l’avvocato Rino Tortorelli referente del Tribunale del Malato nello spezzino -. Abbiamo circa il 30% di personale in meno su tutta la struttura sanitaria pubblica ed è evidente che ciò ripercuote i suoi effetti anche sull'assistenza al pronto soccorso. Abbiamo realizzato un monitoraggio strutturale e organizzativo del servizio, andando a verificare se l'accesso, l'accoglienza e le informazioni fossero sufficienti e corrette. Abbiamo un deficit di personale, che lavora comunque al massimo delle sue capacità, e una struttura che è assolutamente fatiscente: sono all'ordine del giorno perdite di acqua e infiltrazioni, la nostra stessa sede è inagibile da anni”.
Cosa rileva il monitoraggio
Il monitoraggio ha rilevato che gli spazi della sala d'attesa sono insufficienti e manca una pensilina esterna sopra la porta d'accesso che consenta almeno ai cittadini di ripararsi in caso di pioggia. Mal funzionante anche il tabellone informatico che consente alle persone in sala d'attesa di vedere quanti pazienti sono presi in carico. “Abbiamo visto più di cinque persone barellate lungo i corridoi, questa è una situazione che si presenta troppo spesso nel pronto soccorso dell’ospedale spezzino” sottolinea Tortorelli.
La richiesta per Levanto e la Val di Vara
“Abbiamo chiesto alla direzione generale di Asl5 di valutare di concedere una deroga alla norma che impedisce alle ambulanze di poter andare al punto di primo intervento di Levanto in maniera da poter gestire, in questo nosocomio, almeno i pazienti meno gravi della riviera e della Val di Vara. Nel Ponente Ligure la deroga è stata concessa. A fronte del forte sviluppo turistico se, malauguratamente, accadesse qualcosa a qualche visitatore di certo con la nostra struttura rischiamo una pessima figura” aggiunge il referente del Tribunale del Malato.
Meno cori allo stadio e più appelli per il Felettino
“Devo constatare con grande amarezza una totale rassegnazione da parte dei cittadini – conclude Tortorelli -. Ben venga andare allo stadio e tifare lo Spezia, lo sport fa anche bene, ma non mi spiego come una questione così importante come quella della sanità spezzina non generi mobilitazione da parte delle persone. Lo dico provocatoriamente: spezzini che frequentate lo stadio fate una bella manifestazione quando gioca lo Spezia per dire che volete l’ospedale del Felettino perché non se ne può più fare a meno”.
IL COMMENTO
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