Continua il viaggio di Primocanale sulle sfide alla sanità e allo 'stato di salute' dei pronto soccorso liguri. Spostandosi nella provincia di Imperia, anche l'Asl 1 presenta la lista delle sue criticità. L'azienda sanitaria della Liguria e di frontiera deve vedersela con conti da profondo rosso e con l'ormai cronica mancanza di medici. Oltre alle questioni nazionali, dunque, qui il problema più acuto è la fuga dei sanitari, dato che in molti decidono di lavorare nella vicina Francia e riferiscono di apprezzarne la qualità del lavoro e gli stipendi.
Avanti grazie ai gettonisti
Non è una novità la presenza dei sanitari a 'gettone' che Asl1 paga poco meno di 5 milioni di euro l'anno. Nel pronto soccorso di Sanremo i medici interni dovrebbero essere almeno 16, ma ne risultano soltanto sei e per raggiungere il numero richiesto l'azienda ricorre ai gettonisti: tutto è in mano a cooperative o, nella migliore delle ipotesi, agli straordinari di colleghi di altri reparti, prevalentemente, secondo quanto appreso, provenienti dalla chirurgia.
Poche risposte sul territorio: paga il pronto soccorso
Anche nel ponente ligure, molti degli accessi al pronto soccorso sono impropri e dettati da una risposta non adeguata dal territorio. Spesso, in particolare gli over 65 con patologie croniche e diverse commorbilità si sentono abbandonati dai medici di famiglia che sono sempre meno, anziani e con numero sempre in aumento di assistiti. Questi pazienti si rivolgono quindi al pronto soccorso, già in sofferenza per emergenze, per problemi che potrebbero essere risolti spesso dal proprio medico di medicina generale. Un'idea la si può avere analizzando il numero degli accessi nei pronto soccorso di Sanremo e Imperia: 50-60mila all'anno. Altro punto dolente è rappresentato dai tempi di attesa, che balzano agli occhi soprattutto a Imperia. Nella città capoluogo si registrano infatti tempi record: in media dalle 5 alle 8 ore. Il motivo è riconducibile al fatto che vi è difficoltà ad allestire una sala per la gestione dei cosiddetti casi minori contrariamente al Borea di Sanremo dove vi è già un locale operativo.
Ecco perché i medici abbandonano l'imperiese
La provincia imperiese paga poi ovviamente una fuga di medici e infermieri verso la vicinissima Francia dove i sanitari vengono pagati di più e lavorano, secondo quanto riferiscono, con una qualità maggiore. Inoltre, non c'è da dimenticare una certa difficoltà nell'adattarsi alla zona a causa delle infrastrutture, del caro affitti e a una serie di disservizi generali e chiaramente la gestione logistica. Lavorare in Asl1, a quanto pare, è difficile sia per i medici sia per i direttori regionali. Basti pensare che negli ultimi quattro anni sono cambiati ben quattro dg: esattamente uno all'anno.
IL COMMENTO
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro