Sanità

Nuova puntata di "Tabù, sesso e dintorni". In onda sul canale 10 il venerdì alle 22.30, domenica alle 6 e alle 22.30, lunedì alle 7.15 e 23.15, mercoledì alle 13.35
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di Elisabetta Biancalani
Parole e numeri su sfondo rossoIl sondaggio di Tecnè per Tabù

Quante volte fa mediamente l'amore nell'arco di un mese? Questa la domanda di "Tabù, sesso a dintorni" a cui ha risposto in sondaggio commissionato a Tecnè. 

Il 30% non fa mai l'amore, il 20% più di 8 volte al mese

Considerando che il 12% degli intervistati preferisce non rispondere, ecco che scopriamo che il 30%, alla domanda sulla frequenza dei rapporti sessuali in un mese, è "mai". Il 22% dichiara di farlo "da 1 a 4 volte" (sempre in un mese), il 16% "da 4 a 8 volte" e il 20% "più di 8 volte". Ne parliamo insieme a Sara Padovano, psicoterapeuta e sessuologa, nostra ospite. 

Autovalutatevi con la formula "MS"

"Questa è la domanda che più spesso mi viene posta, cioè quante volte è giusto fare l'amore nell'arco della settimana o del mese. Io rispondo in modo provocatorio e un po' giocoso, con una autovalutazione, con la cosiddetta "formula MS", come le iniziali delle parole che propongono quattro diverse  situazioni: la prima "Faccio sesso Mattino e Sera", situazione due "Martedì e Sabato", situazione tre "Marzo e settembre", situazione quattro "Magari Succedesse!". La virtù sta nella media, fare sesso e fare l'amore quando se ne ha voglia, questa è la risposta, tendenzialmente quando se ne ha voglia in due. 

Ecco i giochi per far tornare la voglia 

Io suggerisco il gioco delle proposte, cioè far venire voglia al partner: il motore principale della sessualità è il cervello umano, cioè la regia c'è e sta ben sopra la cintura. La dimensione della sessualità è molto ampia e non c'è solo l'istinto riproduttivo della specie ma anche un cervello limbico che è la regia delle emozioni e che ci dice che si fa sesso per divertirci, per creare un legame e per provocare delle emozioni. E poi c'è la parte razionale. Io suggerisco la dimensione ludica che toglie la routine. Esempi? Annusarci prima di tutto, darsi appuntamento a letto o in soggiorno, con una bella tavola apparecchiata, mangiare con le mani invece che con le posate. La sessualità è multisensoriale. 

Il "profumo di donna" (non "di nonna") e i ferormoni

Ma il desiderio femminile dipende solo dall'attrazione oppure anche da altre cause fisiche? Ne abbiamo parlato con Danilo Dodero, ginecologo, che conferma che dal punto di vista medico il "profumo di donna" esiste veramente: "Ognuno di noi ha intorno una nuvola di feromoni, sostanze che regolano i comportamenti socialmente utili all’interno della specie: il riconoscimento mamma-cucciolo, la paura, l’istinto di fuga per sopravvivere. Ognuno di noi ha i propri, una vera carta d’identità olfattiva, originale ed esclusiva. I feromoni sessualmente attraenti sono prodotti dalla pubertà in poi, in maschi e femmine, sotto l’effetto degli ormoni sessuali. Dopo la pubertà la composizione dei Ferormoni individuali  è determinata dal Sistema maggiore di Istocompatibilità (MHC), un Sistema di Geni che coordina l’immunocompetenza e i cui marcatori sono presenti sulla superficie dei globuli bianchi (HLA). La finalità specifica è consentire l’attrazione sessuale tra due soggetti che abbiano la massima probabilità di “successo riproduttivo”, ossia biologicamente affini. Nella donna i Ferormoni vengono secreti dalle ghiandole sebacee e sudoripare in base al codice genetico, sia in età fertile, con un picco durante l’ovulazione, sia in diversa misura in menopausa.

Menopausa: come far tornare il desiderio sessuale?

I feromoni sono “mediati” da estrogeni, progesterone e testosterone e contribuiscono al “profumo di donna”. Per ritrovare “quel” profumo di donna in Menopausa la terapia ormonale sostitutiva (TOS) deve includere anche testosterone e dhea: per non diventare sessualmente invisibili e olfattivamente neutre (“odore di nonna”). Senza estrogeni cambia altresì il microbiota della cute e delle mucose (orali e vaginali dove scompaiono i lattobacilli e aumentano i germi patogeni responsabili delle cistiti".

"Sfatiamo il mito che la terapia ormonale faccia venire il cancro"

"Intanto non rischia nessun cancro: le donne che sono senza utero e fanno la terapia ormonale sostitutiva (TOS) con soli estrogeni, meglio se transdermici (cerotto o gel di estradiolo), hanno una riduzione significativa e indiscutibile del rischio di tumori al seno. Riduzione ben sostenuta da uno studio condotto su dieci milioni di donne dopo i 65 anni che hanno continuato a usare la TOS negli Stati Uniti (circa il 10 % della popolazione femminile) all’interno di Medicare, il programma di assicurazione americano per le persone dopo i 65 anni, che registra tutto il profilo di salute dei cittadini (Baik e collaboratori, Menopause, maggio 2024). I vantaggi sono impressionanti: riduzione della mortalità del 19%, riduzione del tumore alla mammella del 16%, riduzione del tumore al polmone del 13%, riduzione del cancro colorettale del 12%, riduzione dell’infarto miocardico dell’11%, dell’insufficienza cardiaca congestizia del 5%, della fibrillazione atriale del 4% e delle trombosi venose del 3%, in una fascia di età in cui tutte queste patologie tendono invece ad aumentare.Ancora buone notizie per le donne dopo la menopausa: le nuove linee guida, anche italiane, dicono che la terapia ormonale sostitutiva (TOS) può essere continuata a lungo, se non compaiono controindicazioni e se il farla aiuta a restare in salute". 

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