La fotografia settimanale dell'incidenza dei virus, in Italia e in Liguria, vede cambiare qualche particolare rispetto a sette giorni fa: se da un lato l'ultimo bollettino Influnet dell'Istituto superiore della sanità lascia la nostra regione in fascia arancione, dall'altro sono la tipologia di virus e la loro percentuale a variare.
Buone notizie sul fronte influenzale: calano i casi sebbene lievemente e le fasce di popolazione colpite si spostano dai piccoli e giovanissimi verso gli adulti e i senior. Ma a crescere sono altri virus respiratori: quello sinciziale, che causa la bronchiolite e colpisce i piccolissimi, è particolarmente recrudescente.
Cala abbondantemente il covid: “La curva dell’incidenza è in discesa da circa un mese, ma anche i numeri relativi alla pressione ospedaliera sono confortanti da almeno tre settimane: in questi primi giorni del 2023 ci attestiamo intorno ai 30 nuovi positivi ricoverati nei nostri ospedali, quando a metà dicembre avevamo superato valori doppi rispetto a quelli attuali", spiega Filippo Ansaldi, Direttore Generale di Alisa. E' sostanzialmente invariato il numero di ospedalizzati e in terapia intensiva per covid, pari a 323 persone, ma solo un mese fa si toccavano i 500 casi.
Un buon segnale arriva dalla crescita del numero di prenotazioni di vaccini anti Covid in Liguria nei primi giorni del 2023. Dall’ultima settimana di dicembre e nella prima di gennaio del nuovo anno, i numeri sono tornati a crescere: in particolare sono state effettuate 1.221 prenotazioni lunedì 2 gennaio, dato giornaliero che non veniva raggiunto da circa un mese, e nei primi giorni del 2023 sono state effettuate in media circa 1000 prenotazioni al giorno.
Sul fronte virus influenzali e respiratori, la settimana analizzata da Influnet è quella che si è conclusa il 1 gennaio 2023: i vari centri sentinella nazionali (per la Liguria quello del San Martino diretto dal professor Giancarlo Icardi) hanno segnalato una incidenza del 12,2 per cento dei virus, abbondantemente sotto la soglia massima. Ai livelli di massima intensità restano solo al momento Valle d'Aosta e Abruzzo.
Tra i virus analizzati, la percentuale di influenza (A e B) è del 21,9 per cento con una maggioranza di australiana che continua a battere la suina e pochissimi casi di B (tra i vari ceppi in questo caso quella che colpisce di più resta la "austriaca"). La fascia di età più colpita dall'influenza al momento è quella dai 15 ai 64 anni di età. Ma c'è poi un 21 per cento di campioni positivi all'RSV, virus respiratorio sinciziale, quel virus responsabile, tra gli altri, della bronchiolite dei bambini sotto l'anno di età. Vi è poi un 8,4 per cento di casi di covid. E alcuni casi minori di rhinovirus o adenovirus.
IL COMMENTO
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