LIGURIA - Dopo i tre casi di meningite batterica segnalati ieri nel Tigullio - a Santa Margherita - si torna a parlare di questa malattia, che si differenzia molto se batterica o virale e che si combatte con i vaccini.
Lo spiega a Primocanale il professor Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell'università di Genova: "Si tratta di una meningite provocata da batteri e in particolare da pneumococco. in Italia abbiamo un sistema di sorveglianza attivo ormai dai secondi anni Novanta che è stato ulteriormente implementato nel 2017 con particolare attenzione a quei batteri che provocano il maggior numero di casi di meningite: pneumococco, meningococco, haemophilus influenzae tipo B. Questo tre batteri provocano il maggior numero dei casi e su di loro si è concentrata la ricerca e sono stati sviluppati vaccini proprio per prevenire questi casi. Rispetto al contagio, parliamo sempre di trasmissione per via aerea e dunque ci troviamo in una situazione simile a quella degli altri virus, come il covid".
Come trattare e come comportarsi in casi di vicinanza a una persona affetta? Risponde il prof Icardi: "Se parliamo, tra le diverse forme, di meningococco, abbiamo la possibilità di fare interventi di profilassi antibiotica ai contatti stretti. Sui casi come questi da pneumococco non c'è invece necessità di intervento perché non esiste alcuna possibilità di focolaio epidemico".
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità