La Liguria potrebbe resistere in fascia gialla: la decisione arriverà oggi, venerdì 7 gennaio, con il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità nazionale che assegna a ogni regione e provincia speciale la fascia di appartenenza, visti i parametri delle occupazioni ospedaliere di media intensità, di terapia intensiva e il numero di casi su 100mila abitanti.
E per la nostra regione la speranza di restare in zona gialla, come già avviene dallo scorso 20 dicembre, si fa corposa. A parlare sono i numeri delle terapie intensive, che sostanzialmente sono rimasti stabili negli ultimi giorni, nonostante i casi di covid in Liguria continuino a salire: ma con la variante Omicron ormai preponderante il virus cambia aspetto e diminuisce proprio l'incidenza di casi più gravi.
Sono tre i parametri da superare a livello regionale per entrare in zona arancione: due riguardano le ospedalizzazioni, ovvero bisogna superare la soglia del 30 per cento dei posti letto occupati nei reparti ordinari e quella del 20 per cento dei posti letto occupati nelle terapie intensive. Il terzo parametro riguarda l'incidenza del covid sulla popolazione: i parametri dicono che debba essere superiore ai 150 casi per 100mila abitanti.
Oggi in Liguria ci sono 44 ricoverati in terapia intensiva. Il 5 gennaio erano 45 (e anche il 4 gennaio, mentre il 3 gennaio erano 46): proprio quel numero in meno mette la Liguria - sul fil di lama per il calcolo del 20 per cento di occupazione delle intensive - forse a riparo dal permanere in arancione. Gli altri parametri risultano invece superati, ma proprio le intensive guideranno una scelta nazionale che probabilmente sarà colorata di giallo.
Continuano invece a salire in modo esponenziale i contagi, come riporta il bollettino Alisa del 6 gennaio: il giorno dell'Epifania abbiamo superato i 3mila nuovi casi quotidiani, 647 le persone in ospedale, un trend che corrisponde però a quello nazionale.
Positivo l'andamento dei ricoveri all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova: se sono proprio i giovanissimi a trainare l'aumento dei casi - un caso su quattro in Italia è di un bambino - la gravità dei sintomi e della malattia tra loro resta tutto sommato meno grave, con 18 ricoveri al momento all'IRCCS pediatrico, in calo rispetto ai giorni di fine dicembre quando si era superata quota venti.
IL COMMENTO
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