GENOVA - "Sono abbastanza preoccupato perchè di solito i casi di morbillo salgono tra la primavera e l'estate ma siamo già a numeri molto alti". Così a Primocanale il professor Matteo Bassetti, direttore del dipartimento interaziendale regionale delle malattie infettive, commenta i 213 casi di morbillo nel primo trimestre del 2024 riportati dal bollettino della sorveglianza integrata morbillo-rosolia dell'Istituto superiore di Sanità, relativa al periodo 1 gennaio - 31 marzo 2024.
Nel 2023 in Italia si erano registrati 44 casi di morbillo mentre nei primi tre mesi del 2024 siamo già a 213: 34 a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo.
"È in corso un’epidemia di morbillo, che sta colpendo quasi esclusivamente persone non vaccinate era ampiamente previsto che succedesse, lo dico già da febbraio, nessuna sorpresa. L'aumento dei casi è dovuto alla minor copertura vaccinale, soprattutto durante la pandemia covid - spiega l'infettivologo - la maggior parte dei casi si è verificata nella fascia d’età tra uno e quattro anni. Ma in Italia, invece, a essere più colpita è stata la fascia tra 15 e 30 anni".
"Se non si è stati vaccinati o non si è fatta la malattia, o si hanno dubbi in merito basta chiedere al proprio medico curante la prescrizione per l'esame sierologico che attesta se si è immuni. Poi, se non lo si è, ci si potrà vaccinare".
La malattia del morbillo è causata da un virus molto contagioso. Una persona infetta con uno starnuto o un colpo di tosse può contagiarne fino ad altre 18, se non vaccinate.
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Secondo i dati riportati dall' Istituto superiore di sanità l’incidenza nazionale di morbillo nel primo trimestre 2024 in Italia è stata pari a 14,5 casi per milione di abitanti. Quindici regioni hanno segnalato casi, di cui tre regioni (Lazio, Sicilia e Toscana) hanno segnalato complessivamente 68% dei casi (146/213). L’incidenza più elevata è stata osservata nella regione Lazio (44,9/milione).
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni (range: 0 – 69 anni). Il 74,2% ha un’età compresa tra 15 e 64 anni. L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (63,3 casi per milione), seguita dalla fascia 15-39 anni (28,3 casi per milione). Sono stati segnalati 11 casi in bambini con meno di un anno di età.
Su 187 casi su 213 è stato possibile sapere se fossero vaccinati o no. Ne è emerso che in 165 casi (88,2%) le persone per cui si segnalava il morbillo erano non vaccinati al momento del contagio, 11 casi erano vaccinati con una dose, 9 casi con due dosi e per 2 casi non era noto il numero di dosi effettuate. Undici dei casi segnalati sono operatori sanitari, di cui sei non vaccinati.
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Il 48,8% dei casi segnalati per morbillo è stato ricoverato (104/213) e 38 casi si sono rivolti a un pronto soccorso. Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. È stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato.
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