"Anche chi vive in campagna, nell'entroterra può prendere il Covid". Non ha dubbi Carlo Amoretti, direttore sanitario del distretto imperiese, nel "tirare le orecchie" ai tanti residenti delle alture che ad oggi non hanno ancora fatto il vaccino convinti che un sano stile di vita tra orti ed ulivi possa in un certo senso difenderli dal virus. "Non parlo di persone contrarie al vaccino - spiega Amoretti - ma di tutte quelle persone che vivendo in piccoli centri, sempre a contatto con le stesse persone, in campagna, nell'orto ritengano impossibile contrarre il virus. Ma così non è. Lo dicono i numeri. Il Covid si trasmette molto velocemente, basta un attimo. Spesso però non si hanno sintomi o quando si manifestano, probabile, si sia già contagiato qualcuno".
Secondo Amoretti i dati alla mano portano ad un'unica lettura: il vaccino. "È l'arma che abbiamo a disposizione per combattere questa lunga battaglia". Per quanto invece riguarda i giovani e giovanissimi , il direttore sanitario, disegna un quadro chiaro e preciso: " a scuola i contagi ci sono. I numeri sono a 3 cifre ma , per fortuna, i sintomi non sono gravi nella maggioranza dei casi. So che in tanti si stanno recando nei vari hub per ricevere chi la prima, chi la seconda dose". Amoretti cambia atteggiamento solo in materia di terza dose dove si affretta a sottolineare che la copertura del vaccino non sparisce al quinto mese. " Nessun allarmismo - conclude - per la terza dose l'interessato deve prendere appuntamento senza farsi ' assalire' da ansia da scadenza".
IL COMMENTO
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