Sanità

Sotto ai 3 mesi una semplice febbre può portare a complicanze, mai sottovalutare i sintomi
1 minuto e 18 secondi di lettura
di Eva Perasso

Sotto ai 3 mesi di vita un bimbo con febbre è a rischio di complicazioni: per questo il pediatra Alberto Ferrando, presidente associazione pediatri extra-ospedalieri Liguria, consiglia, soprattutto durante le feste, di prevenire evitando il contatto con virus e per esempio le feste di Natale troppo affollate. 

"Attenzione in questo periodo per i piccolissimi: primo, è necessario fare prevenzione e questo riguarda tutti. Quando vedete una mamma con un piccolo sotto un mese - neonato - o sotto l'anno, evitate di alitargli in faccia, dire 'che bello', volergli dare un bacino. Anche perché quando un bambino si ammala abbiamo dati precisi che ci indicano che un bambino sotto i 3 mesi di vita con febbre è a rischio di complicazioni batteriche. E lo è ancor più se è sotto al mese. Se si ammala sotto i 3 mesi deve fare esami ed essere portato in ospedale".

Precisa poi Ferrando: "Se un bambino, soprattutto sotto i tre mesi o sotto il mese, presenta qualcosa va contattato subito il pediatra che vi consiglierà di fare subito la visita o esami o andare al pronto soccorso, anche perché il rischio di una complicazione batterica in corso di forme virali è molto alto in questa età".

E poi c'è la raccomandazione natalizia: "Per i genitori nelle feste, primo prevenite. Evitiamo le feste da 50 persone al chiuso insieme a Natale. Se volete invitare tante persone, fatele venire e fate i turni col bimbetto piccolo che nei primi mesi ha pochi bisogni. Quando dorme lo mettete nell'altra camera e a chi vuole prenderlo in braccio lo fate vedere da lontano". 

ARTICOLI CORRELATI

Mercoledì 07 Dicembre 2022

Il medico risponde, il pediatra Alberto Ferrando

https://www.youtube.com/embed/PSWSwncDWlg Oggi ospite della rubrica 'Il medico risponde' il pediatra Alberto Ferrando. In questo periodo vediamo tanti genitori preoccupati perché i bambini 'ne hanno sempre una', è da settembre che molti sono più a casa che nelle aule. L'influenza ha picchiato molt