Sanità

L'infettivologo genovese attacca: "Da noi continua la campagna di allarme e terrore"
2 minuti e 2 secondi di lettura
di Andrea Popolano

"I medici nel mondo affrontano Omicron e si rendono conto che è più contagiosa, ma molto meno aggressiva del Covid che abbiamo purtroppo conosciuto fino ad oggi" Così l'infettivologo genovese Matteo Bassetti sulla variante che sta imperversando nelle ultime settimane. Bassetti riporta un articolo scientifico sulla Omicron che dimostra come il virus mutato causi "meno danni ai polmoni (rispetto alla variante) Delta". I colleghi sudafricani, inglesi, americani, danesi, scozzesi che hanno visto da vicino Omicron dicono che nei vaccinati è poco più di un raffreddore. E da noi? Continua la campagna di allarme e terrore e si mantengono le stesse regole con cui si combatteva il Covid nel 2020. Tra 5 giorni sarà il 2022…" spiega Bassetti. Il governo nel frattempo ha convocato il Cts che si incontrerà il 30 dicembre per decidere quali misure adottare soprattutto in riferimento alla tempistica della quarantena per i vaccinati che prendono il Covid. 

Lo studio di riferimento effettuato sui criceti evidenzia come in quelli infettati con la variante omicron "è stata rilevata una carica di RNA virale inferiore nei polmoni rispetto
ad animali infettati con D614G (variante delta) e nessun virus infettivo è stato rilevabile in questo organo. Inoltre, l'esame istopatologico dei polmoni dei criceti infetti con Omicron non ha rivelato segni di infiammazione bronchiale peri o broncopolmonite". Lo studio comunque spiega che sono necessari ulteriori esperimenti per determinare se l'omicron si replica in modo più efficiente nel tratto respiratorio superiore dei criceti che in nei loro polmoni. Una ricerca dunque che necessità di ulteriori approfondimenti. Lo stesso Bassetti poche ore prima aveva postato un altro studio, questa volta giapponese, che evidenziava come la variante omicron generi "quadri meno gravi con una minore patogenicità" con una contagiosità 3-4 volte superiore alla variante Delta.

La quarta ondata è in atto anche in Italia. I dati pre-natalizi mostrano come le cose in un anno siano decisamente cambiate. L'anno scorso iniziava la campagna vaccinale. I tamponi effettuati erano circa 170mila (oggi sono oltre circa 900mila al giorno), con un tasso di positività all'8% a livello nazionale (oggi è al 5%) e circa 500 vittime al giorno (oggi sono circa 150 al giorno). In Liguria il 28 dicembre del 2020 c'erano 779 persone ricoverate di cui 61 in terapia intensiva e 5,700 positivi; un anno dopo i dati parlano di 545 ospedalizzati e 40 persone ricoverate in terapia intensiva con 13,5mila positivi ma con un numero di tamponi decisamente aumentato (oggi circa 20mila al giorno, un anno fa erano 4mila). L'anno scorso però eravamo in zona rossa con le limitazioni molto più pressanti di quelle attuali. 

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