GENOVA - Vent'anni fa, nel 2003, veniva approvata la legge Sirchia (3/2003), entrata poi in vigore ufficialmente il 10 gennaio 2005: nel suo testo, il divieto di fumo nei locali pubblici chiusi, per la tutela dei non fumatori e per sensibilizzare chi ha l'abitudine alla sigaretta sui danni per la salute. Ma a 20 anni esatti dalla legge, cosa è cambiato? Non ha forse convinto a smettere le persone che già fumavano, ma ha di certo influito sul numero di nuovi fumatori che si registra ogni anno.
Il problema, però, rimane. Soprattutto tra i giovani, che oggi oltre alla 'vecchia' sigaretta possono scegliere diversi nuovi strumenti che bruciano il tabacco, creati per chi vuole smettere di fumare finiti per diventare la moda del momento tra i giovanissimi.
A fotografare la situazione è Piero Clavario, direttore cardiologia riabilitativa di Asl3 e referente del Centro antifumo della stessa Asl.
"Il fumo continua a essere al centro: emerge dai dati che uno studente su quattro, tra i 13 e i 15 anni, almeno una volta nell'ultimo mese ha usato un prodotto tra sigarette e sigaretta elettronica"
Ma che cosa sono le sigarette elettroniche e perchè attirano così tanto i giovanissimi? "La sigaretta elettronica è un dispositivo che contiene un liquido dentro al quale è stata aggiunta nicotina. In qualche caso, non necessariamente, inoltre ci sono degli aromatizzanti che danno profumazione. In questo caso il liquido viene vaporizzato. Poi ci sono i sistemi di riscaldamento del tabacco, che sono dei dispositivi nei quali si mette un cilindretto di tabacco, più o meno simile alla sigaretta ma che, a differenza della prima, non viene proprio accesa, bruciata, ma semplicemente riscaldata".
Ciascuno di questi prodotti ha caratteristiche diverse, ma quello che si può dire in generale è che qualunque cosa che non sia la sigaretta è meno pericolosa. "Questo è un dato di fatto. Il problema è che però, quando si parla di giovani, ci si deve chiedere se cominciare con la sigaretta elettronica piuttosto che con questi sistemi di riscaldamento del tabacco, possa poi portare a diventare fumatori di sigarette".
IL COMMENTO
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