Sanità

L'esperienza è stata resa possibile dalla collaborazione tra l'associazione Il Porto dei piccoli e la Guardia Costiera che hanno permesso a 20 bambini con diverse fragilità di vivere l'emozione e il fascino del mondo subacqueo
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di a.p.

GENOVA - Esplorare il mondo sottomarino dalla spiaggia attraverso gli occhi “virtuali” installati su due subacquei del V Nucleo dei sommozzatori della Guardia Costiera. È l'esperienza che grazie all'associazione Il Porto dei piccoli hanno potuto vivere 20 bambini con diverse fragilità. Piccoli pazienti dell'Istituto Giannina Gaslini e bambini e bambine in cura ospitati dalla casa “Le Sturline” della Croce Rossa si sono ritrovati presso la “Gaslini Beach” per vivere questa attività marina, chiamata “See under the sea”, ma soprattutto per vivere qualche ora di svago e di “normalità”.


“Ogni estate siamo felici di poter riproporre le nostre attività sulla spiaggia dell'Istituto Giannina Gaslini, e in questo caso siamo orgogliosi di avere al nostro fianco la Guardia Costiera, che da anni ci è molto vicina in un rapporto di collaborazione reso ancora più stretto dal recente protocollo d'intesa che abbiamo firmato con il Comando nazionale a Roma – spiega la fondatrice e direttore generale del Porto dei piccoli, Gloria Camurati Leonardi -. Ogni anno ci prendiamo cura di oltre 20 mila bambini con fragilità offrendo circa 30 mila ore di attività multidisciplinari. L'iniziativa di questa mattina rientra nell'azione 'Let's go to the beach' che ogni anno dedichiamo ad attività laboratoriali nel contesto della spiaggia presente all'interno dell'ospedale”.

Dopo una prima parte formativa alla scoperta dell'attività dei sommozzatori della Guardia Costiera, delle loro attrezzature e delle peculiarità del mondo sottomarino, i piccoli protagonisti dell'attività hanno potuto esplorare il fondale di fronte alla spiaggia grazie a due telecamere installate sulle maschere dei subacquei e collegate ad un monitor installato a riva. Grazie ad un'apparecchiatura radio trasmittente, bambine e bambini hanno potuto anche comunicare in tempo reale con i sommozzatori della Guardia Costiera sott'acqua per vivere un'esperienza ancora più immersiva. E indimenticabile.