GENOVA - Liste d'attesa, pronto soccorso e nuovi ospedali: sono questi i temi al centro della conferenza sulla sanità regionale, il primo di una serie di appuntamenti dove una volta a settimana il presidente di regione Giovanni Toti, l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola e il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi faranno il punto sulla situazione in Liguria.
"Abbiamo deciso di fare questo punto, che avrà una cadenza settimanale ma anche dieci giorni o più se servisse e lo faremmo indipendentemente dalle notizie di giornata che continueremo a darvi quando escono perché ritengo che il dibattito sul Sistema Sanitario Regionale contenga informazioni che vengono date totalmente fuori contesto" ha dichiarato il presidente Toti. Il presidente ha aggiunto di non voler nascondere le difficoltà in cui versa il sistema sanitario ma raccontare l'evoluzione delle soluzioni messe in campo perché non si possa speculare su un sistema che sta facendo uno sforzo importante.
"Abbiamo un numero di infermieri che è il terzo in Italia - rivendica il presidente -, di cui 1.700 sono stati aggiunti negli ultimi mesi". Poi Toti ha parlato anche del rapporto pubblico-privato nella sanità, "il 91 per cento delle prestazioni di specialistica ambulatoriali sono erogate da sistema sanitario pubblico", dato che secondo il presidente risponde alle accuse dell'opposizione di eccessive privatizzazioni nella sanità ligure.
"Vogliamo riportare la scientificità e la ricerca di soluzioni al centro del dibattito - conclude Toti -. La sanità non deve essere un argomento su cui ci si divide tutte le mattine come il derby della domenica".
"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce - dichiara l'assessore Gratarola -. Ci sono problemi ma anche molte cose che vanno bene". L'assessore fornisce i dati sul Pnrr, sulle assunzioni e sulle liste d'attesa: "Entro la fine del 2024 Regione Liguria non avrà bisogno del differimento posto dal ministero, ovvero di andare oltre per il riconoscimento del target, perché saranno completati otto case di comunità, 13 centrali operative territoriali, due ospedali di comunità e quattro interventi di edilizia antisismica; tre centrali operative sono state già state terminate". Sono invece 30 su 61 le grandi apparecchiature già installate per un valore complessivo di 16,8 milioni di euro a fronte di uno stanziamento complessivo di 28,5 milioni.
"Ieri un organo indipendente come la fondazione Gimbe ha sottolineato come la Liguria sia terza per numero di infermieri - sottolinea Gratarola -. Solo i numeri hanno valore, il resto sono speculazioni. Sono stati emanati per i dirigenti medici 335 bandi per nuove assunzioni ma alcune discipline sono carenti a livello nazionale. Poi grazie ai concorsi sono stati inviati nominativi ad Asl e ospedali 1702 infermieri, 828 oss, mentre per gli infermieri c'è un bando da 436 posti".
Gratarola parla infine delle liste d'attesa: "Abbiamo attivato un primo bando da 7,4 milioni di euro per il privato accreditato per realizzare 48mila ecografie, 37mila radiografie, 18mila risonanze e 17mila Tac ma il finanziamento complessivo è di 42 milioni".
Il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi parla invece dei pronti soccorso: "Abbiamo avuto un'incidenza molto alta per quanto riguarda l'influenza ma nessuna Asl si è trovata in difficoltà o ha superato il limite di warning. L'unica eccezione riguarda gli accessi gravi al San Martino ma è causata da un meccanismo di rete: San Martino infatti è venuto in supporto a Villa Scassi e Galliera che sono andati in difficoltà. Ci sono stati dei momenti di sovraffollamento - ammette Ansaldi - ma il sistema globalmente ha retto".
"Rispetto al 2021 e al 2022 la produzione ospedaliera è aumentata del 6% e del 2% - prosegue Ansaldi -, sono aumentati i ricoveri e sono stati ricoveri con una complessità maggiore: +6% per interventi sul sistema nervoso, +5% sul sistema cardiocircolatorio. Le prestazioni e le visite specialistiche sono aumentate di 440mila unità e il 91% delle prestazioni sono erogate dal servizio sanitario nazionale".
IL COMMENTO
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