GENOVA - In un anno aumento del 6% delle attività, un +5% di ricoveri con un +12% di aumento di attività ambulatoriale. I numeri raffigurano l'ultimo anno di attività dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova nella sua versione 'diffusa'. Di fatto dal luglio del 2022 la struttura centrale si è aperta al territorio ligure a ricomprendere tutte le pediatrie ospedaliere provinciali (Imperia, Pietra Ligure, Savona, Lavagna e La Spezia).
Ma non solo, nell'ottobre del 2024 partirà un test pilota per il teleconsulto. Si tratta di un sistema di collegamento tra i professionisti del settore. "Potrà essere effettuato con la presenza del paziente o meno e potrà essere sincrono o asincrono - spiega il direttore generale del Gaslini Renato Botti -. Una volta entrato a regime potremmo diffonderlo anche fuori regione. Ricordiamo infatti che oggi il 43% dei pazienti del Gaslini arriva da fuori Liguria". In poche parole due professionisti che lavorano in luoghi diversi potranno condividere la situazione di un bambino e tutto verrà registrato grazie a una piattaforma su cui stanno lavorando Regione Liguria e Liguria Digitale.
"Abbiamo già iniziato un percorso per creare una centrale di telemedicina presso il Gaslini - spiega ancora Botti -. È già possibile effettuare una visita a distanza in 19 discipline". Condividere dati, protocolli che riguardano discipline quali cardiologia e ortopedia. Entro settembre del 2024 per quanto riguarda la diagnosi di celiachia verrà allargato il sistema ambulatoriale anche che a Savona e Lavagna (è già presente a Imperia e La Spezia). Un pediatra sette giorni su sette e a tutte le ore è presente a Imperia, Pietra Ligure, Savona, Lavagna e La Spezia. L'obiettivo è quello di far sì che in tutta la Liguria un bambino che arriva presso una qualunque delle strutture pediatriche abbia lo stesso livello di cura e lo stesso livello di assistenza che ha a Genova. Ma il modello vuole poi essere applicato sempre di più anche fuori regione.
Ma anche per il Gaslini diffuso c'è il problema del reperimento dei professionisti dei diversi settori. Rispetto all'effettivo fabbisogno, spiega il direttore generale Botti, c'è un a mancanza di 38 tra infermieri e oss all'interno delle diverse strutture. Nello specifico ne mancano 18 a Imperia, 10 a Sanremo, 4 a testa a Pietra Ligure e La Spezia, 1 a Lavagna e Savona. Per quanto riguarda il personale medico il bilancio in negativo rispetto al fabbisogno delle strutture è di 8. La situazione più problematica è tra Sanremo e Imperia con la mancanza di 4 medici, tra Savona e Pietra Ligure mancano 2 medici mentre ne manca uno a testa a La Spezia e Lavagna. "È un problema rilevante, la zona di Ponente è ancora la carenza di figure professionali. Proprio qui stiamo collaborando con le asl. Presto arriveremo a colmare questi gap. A parte il Ponente le altre situazioni soni gestibili" conclude Botti.
IL COMMENTO
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