Sanità

Nella maggior parte dei casi si tratta di diagnosi tardive
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GENOVA - "Abbiamo una nuova diagnosi di Hiv alla settimana e purtroppo sono sempre tardive serve lavorare sulla prevenzione purtroppo per molti giovani sembra una malattia che non esiste più". Così il professor Matteo Bassetti direttore del dipartimento interaziendale regionale delle malattie infettiva a Primocanale.

"Nella clinica di malattie infettive che dirigo al Policlinico San Martino - racconta l'infettivologo - vediamo dalle 50 alle 70 diagnosi all'anno in media una a settimana e purtroppo sono numeri stabili che non decrescono".

In Liguria le persone con infezione da HIV sono circa 2.500.

"Uno dei principali problemi è che le diagnosi sono tardive - sottolinea Bassetti - anziché essere intercettate da test fatti precocemente cioè da chi va a decidere di farsi un test una volta all’anno le diagnostichiamo purtroppo quando ci sono già i sintomi cioè quando arrivano con una polmonite, con una forma di un’infezione della testa ossia con manifestazioni che vogliono dire che è l’Hiv ha già attaccato pesantemente il sistema immunitario quindi noi dobbiamo lavorare per le diagnosi precoci in tutto anche nelle scuole".

"Da una indagine recente – spiega Matteo Bassetti - emerge che il 40% scopre di avere l’Hiv casualmente, tramite accertamenti fatti per altre patologie o durante un ricovero ospedaliero. Questo avviene perché non viene eseguito il test di routine, che è necessario quando si hanno rapporti sessuali promiscui. C’è inoltre una forte componente di stigma: chi scopre di essere sieropositivo, tende a non parlarne e ha paura di comunicarlo all’esterno. Questo fenomeno genera casi sommersi, che poi si scoprono quando la malattia è in stato avanzato. Oggi le terapie hanno cambiato radicalmente l’infezione: se si fanno le terapie non si muore più e la malattia non si trasmette più. Ma, nonostante questo, i numeri sono tornati a crescere e probabilmente continueranno a farlo, proprio a causa dei casi non emersi o che emergono tardivamente. Siamo nel 2024 e ci sono i farmaci per trattare l’Hiv ma se si può evitare la trasmissione di questo virus vuol dire anche ridurre anche la pressione sulle strutture sanitarie e i costi per il sistema sanitario pubblico".


In Liguria il test Hiv è disponibile gratuitamente per la popolazione nei centri Asl, negli ospedali, nei centri di malattie infettive e igiene, la misura è stata decisa da Alisa nel 2019 supportata dalla Commissione regionale AIDS.

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