GENOVA - Il viso sorridente, che tradisce anche un po' di emozione, mentre ci confida "sono molto contento, una soddisfazione inesprimibile": Flavio Gaggero dopo oltre 9 anni dall'incidente nel maggio 2015 che gli costò la perdita della gamba destra ha ritrovato alcuni dei piccoli gesti quotidiani che da allora non aveva più potuto compiere grazie alla protesi ideata dall'Istituto italiano di tecnologia, SoftFoot Pro, un piede artificiale che si adatta a diversi tipi di terreno per cui Gaggero ha accettato di fare da 'tester'.
"Non essendo un piede meccanico si può anche bagnare, quindi sono tornato anche a fare la doccia in piedi normalmente senza dover saltellare su una gamba - racconta -. Grazie al fatto che le dita sono mobili riesco ad inginocchiarmi, con sole parti rigide sarei sbilanciato in avanti".
La presentazione del progetto è avvenuta davanti al ministro della Salute Schillaci nell'evento svolto a Palazzo Ducale che precede il G7 Salute che si svolgerà ad ottobre ad Ancona.
Esistono vari tipi di protesi per le gambe che consentono di svolgere attività limitate, dalla corsa al camminare in alcuni tipi di terreno adattandosi però difficilmente agli altri. SoftFoot Pro si inserisce invece in una nuova strada come protesi 'universale', in grado di affrontare una gamma più ampia possibile di situazioni. "L'ispirazione è stata quella di studiare il piede umano nella sua complessità e ricchezza e trasferire le sue caratteristiche alla protesi di piede, in particolare adattarsi agli ostacoli, di poter camminare su terreni che non sono necessariamente piatti - spiega Manuel Catalano, ricercatore Iit che ha curato il progetto -. Il piede quando trova un ostacolo si deforma in autonomia. Stiamo cercando di realizzare una protesi per tutte le forme di utilizzo. Generalmente si usano protesi per correre, per camminare nei diversi tipi di terreno. Stiamo cercando di realizzare una protesi che possa essere utilizzata in tutte le fasi, anche waterproof".
"Promossa? Vedremo in futuro. Per ora mi sta dando soddisfazioni, il piede si adatta molto al terreno e ha la stessa sensazione del mio, cosa che non avevo più provato. Questo è il primo impatto ed è stato bellissimo" afferma Gaggero, che poi racconta il primissimo impatto con le protesi: "All'inizio è normale non fidarsi, avendo vissuto 40 anni delle mie gambe (ride, ndr), però se vuoi andare avanti devi dare fiducia, e io ho imparato, sennò non potrei fare le cose che faccio".
"È un'innovazione interessante, un'intelligenza meccanica che si adatta all'ambiente - spiega Giorgio Metta, direttore scientifico di Iit -. Succede anche nell'uomo, dove non è tutto controllo volontario ma c'è un adattamento continuo. È un pensiero scientifico che stiamo portando avanti".
LE CARATTERISTICHE TECNICHE DI SOFTFOOT PRO
SoftFoot Pro è composto da un meccanismo ad arco in titanio, le cui estremità sono collegate da 5 catene di materiale plastico ad alta resistenza disposte in parallelo tra loro a simulare la struttura ossea dei piedi degli esseri umani, attraversate longitudinalmente da un cavo ad alte performance meccaniche, raccordate a livello del tallone. Ogni catena è caratterizzata da più moduli collegati gli uni agli altri da una coppia di elastici.
Caratteristica peculiare di SoftFoot Pro sono le componenti elastiche che uniscono il corrispettivo artificiale di tarso, metatarso e falangi, costituendo l’equivalente della fascia plantare del piede degli esseri umani. Questa specifica architettura permette di replicare il meccanismo di windlass, cioè il meccanismo “verricello” che permette, attraverso un progressivo irrigidimento della fascia plantare, di scaricare uniformemente sul terreno la forza applicata durante il passo. Questo aspetto risulta fondamentale per la deambulazione di chi indossa SoftFoot Pro, perché concorre a rendere più efficiente la propulsione in avanti durante il passo, restituendo energia durante l’ultima fase dell’appoggio, con l’avampiede in contatto con il terreno. Allo stesso tempo gli elastici permettono anche di ammortizzare l’impatto del piede con il terreno, assorbendo all’incirca fra il 10% e il 50% del ciclo del passo.
Inoltre, la libertà di movimento degli elementi distali che compongono ogni catena a mo’ di falange, permette di aumentare la presa al variare della pendenza del terreno, aumentando la sicurezza percepita da chi indossa Soft Foot Pro in salita e in discesa.
Infine, i movimenti di inarcamento della pianta del piede e del dorso del piede, uniti alla flessibilità delle dita, riproducono perfettamente pose naturali assunte dai piedi e consentono di compiere semplici gesti di vita quotidiana come salire e scendere le scale, chinarsi ad allacciarsi la scarpa o raccogliere qualcosa da terra, con maggior naturalezza rispetto alle soluzioni esistenti, senza perdere l’equilibrio e senza dover ricorrere a soluzioni alternative meno spontanee come il cambio di protesi esplicitamente concepite per specifiche attività.
L’insieme di queste caratteristiche consente anche la riduzione dei meccanismi di compensazione nell’arto protesizzato residuo e nel controlaterale sano, con un’associata diminuzione della fatica durante la camminata.
SoftFoot Pro è completamente water proof, garantendo quindi massima performance anche nei contesti ricreativi all’aperto come prati, spiagge e su terreni sdrucciolevoli dove comunemente è più difficile mantenere l’equilibrio per coloro che indossano protesi. Pesa circa 450 grammi e può sopportare capacità di carico fino ai 100 chili.
IL COMMENTO
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