Sanità

Palummeri (Alisa): "La zona più calda è stata quella di via Garibaldi, ma il caldo non è il killer. Il killer è la nostra imprudenza"
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Salgono le temperature, in particolare quelle percepite e Genova passa dall'essere la città più fresca a quella più calda in poche ore. 

"Ieri Genova, che nei giorni precedenti era la più fresca d'Italia, in realtà era la città più calda insieme a Catania. Solo due bollini arancioni: Catania e Genova. Oggi sembra una fotocopia di ieri e nonostante il bollino giallo non cambia molto. In alcuni quartieri di Genova ieri sono state toccate anche come temperatura percepita 43-44 gradi, soprattutto la zona più calda è stata quella di via Garibaldi dove le centraline del Comune hanno registrato temperature percepite molto elevate. La temperatura percepita è la risultante tra temperatura misurate e umidità, che rimane alta": a spiegarlo a Primocanale è Ernesto Palummeri, coordinatore centro ondate di calore di Alisa, che si occupa anche di monitorare gli afflussi al pronto soccorso e la comunicazione con tutte le strutture che accolgono le persone più fragili.

"Quando ci sono bollini arancioni o rossi si attivano una serie di provvedimenti: gli avvisi sull'emergenza che si trovano anche sui pannelli elettronici curati dalla protezione civile, ma anche modalità di dimissione protetta per gli anziani fragili dagli ospedali e la possibilità di brevi ricoveri di sollievo in caso di necessità. Si trovano, sul sito del comune di Genova, i luoghi climatizzati dove andare a passare parte della giornata. Consigliamo sempre di trascorre qualche ora in luoghi dove la temperatura noni i troppo fredda ma non caldo come fuori. 24 gradi sono sufficienti per avere un buono stato di benessere". 

"I pronto soccorso generalmente quando c'è una ondata di calore risultano più utilizzati: stamattina su alcuni pronto soccorso della nostra Regione, soprattutto Lavagna, Villa Scassi e Imperia ci sono dati di un certo afflusso importante. Il caldo fa bene, non è un caldo killer come spesso dicono i giornali. Il caldo non è il killer, ma il killer è la nostra imprudenza".

I disturbi legati al caldo eccessivo sono sempre gli stessi, spiega ancora Palummeri: "Il ministero ha previsto un codice calore per coloro che arrivano al pronto soccorso con sintomi classici di imminente o attuale colpo di calore. Questo codice dà origine a una precedenza su altri codici verdi e bianchi che sono meno urgenti. Ci sono una serie di provvedimenti: inviamo avvisi alle strutture per anziani dove ricordiamo le misure necessarie per ridurre i rischi. Che sono l'idratazione, una dieta leggera, no agli alcolici e le bevande gassate zuccherate, temperatura ambientale consona, chi è più suscettibile - come chi ha disturbi neurologici - va trattato con maggiore attenzione. E ancora i consigli generici per tutti: non esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, evitare in queste ore di fare attività fisica, mettere abiti adeguati, cotone e lino con colori chiari, coprire il capo".

 

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