Sanità

È l'allarme lanciato durante il convegno 'La città che cura 2025 - Partecipare è prevenire' da Rocco Luigi Picci, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Asl3. In Italia 5 consulenze al giorno per self-cutting
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di Aurora Bottino

Autolesionismo, disturbi del comportamento e agiti impulsivi: in pieno boom i disturbi mentali tra i giovani e i giovanissimi che nel 2025 fanno i conti con gli strascichi della pandemia da Covid 19. Nel 2013 al pronto soccorso psichiatrico del Bambin Gesù la media si attestava - coerente con il resto d'Italia  – sulle 250 consulenze lanno, meno di una al giorno. Nel 2022 e 2023 abbiamo superato le 1850 consulenze annue, cinque al giorno, e di queste consulenze il 60% riguarda l’autolesionismo, fenomeno sostenuto da depressione e disturbi dell’umore, e anticamera del suicidio.

L'allarme lanciato durante il convegno 'La città che cura 2025'

È l'allarme lanciato durante il convegno 'La città che cura 2025 - Partecipare è prevenire' da Rocco Luigi Picci, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Asl3. Secondo i dati raccolti dall'azienda sanitaria nel 2024, sono cinque mila i genovesi che l'anno scorso, per la prima volta, hanno effettuato una visita o un esame riguardante la salute mentale. Cinque mila nuovi accessi sui 13 mila registrati in 365 giorni. Un numero importante che riguarda anche - e soprattutto - i giovani. Al momento, sul territorio genovese, si parla di 242 persone per 10mila abitanti che usufruiscono delle prestazioni del servizio mentale di Asl. Nel 2021 erano 189. 

Autolesionismo, discontrollo delle emozioni e agiti impulsivi 

Sono in crescita "i casi di autolesionismo non suicidario, di self-cutting, di discontrollo delle emozioni, di 'discontrollo' del comportamento, agiti impulsivi che richiedono interventi talora proprio non semplici, anzi direi decisamente non semplici - spiega Picci -, proprio perché vanno in qualche modo ad agire su una persona che è in pieno sviluppo, da un punto di vista psicologico, con tutte le possibili evoluzioni anche che sono date nel suo processo di crescita". 

"Occupiamoci prima della salute che della malattia"

Al centro del convegno la prevenzione, l'unico modo per dare un freno a casi che continuano a crescere. Tra i tanti relatori sul palco una frase è emersa parlando di giovani: occupiamoci prima della salute che della malattia. "Dobbiamo fare informazione, riuscire a captare in qualche modo il disagio, il malessere, fin dall'adolescenza e anche prima - continua Picci -. Dobbiamo essere in grado di intercettare quelle forme subcliniche che non sono appunto ancora conclamate, ma che devono richiamare la nostra attenzione prima di diventare veri e propri disturbi psichiatrici". 

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