
"Non abbiamo nessun problema a dire di sì affinché la Liguria ottenga più finanziamenti da Roma per la sanità visto che l'età media è la più alta d'Europa. A dirlo a 'Terrazza Incontra' Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, rispondendo a una domanda di Maurizio Rossi presidente di Terrazza Colombo. L'incontro è stato moderato da Pietro Senaldi, condirettore di 'Libero'.
Fontana ha poi proseguito: "Noi siamo la regione che ha meno contributi per la sanità di tutta Italia perché sotto di noi c'è soltanto una regione che è reduce da un piano di rientro, quindi quando mi parlano dei LEA (livelli essenziali di assistenza ndr) o dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni ndr), io dico dateli come li volete voi, ma meno di così come fate a darmi, c'è solo da guadagnare".
Le fughe dei liguri verso la Lombardia
Al centro della riflessione sulla sanità con il presidente della Liguria Marco Bucci il numero sempre molto alto di liguri che decidono di andare a curarsi in Lombardia: "Sulla sanità, noi potremmo fare un grosso passo avanti se riuscissimo a fare in modo che i pazienti stiano a casa loro perchè ovviamente così hanno una vita più facile, senza dover emigrare. Le emigrazioni per la sanità sono sempre una cosa non bella per chi le deve fare".
Bucci: "Su trasferimento di dati sinergia tra Liguria e Lombardia"
Il presidente ligure Bucci è convinto che tra Lombardia e Liguria sulla sanità ci possano essere "grandissimi effetti sinergici: se noi abbiamo una popolazione di un certo tipo, questa diventa molto interessante per chi fa ricerca e sviluppo in medicina, soprattutto nell'ambiente lombardo e in particolare nell'area di Milano, è molto interessato ad avere i dati di questa popolazione. Quindi diventa un plus, un vantaggio per tutti, perché quando poi si scoprono le cose nuove, queste vanno a vantaggio di tutti, noi potremmo veramente lavorare assieme sul trasferimento di dati. Noi abbiamo potenziato le vie dei dati, questo ci consente una grande collaborazione anche con i super computer per poter lavorare assieme e far sì che si possa creare, dal nostro punto di vista, i dati che vanno, i pazienti rimangono, vengono curati e alla fine c'è un win-win per tutti, che è l'obiettivo principale, cioè tutte le due parti devono vincere, se una parte vince, e l'altra perde si può fare un accordo, ma dopo 3-4 mesi siamo di nuovo da capo, bisogna fare gli accordi quando tutte e due le parti vincono. Se tutte e due le parti vincono, gli accordi rimangono forever".
Sull'attrattività in sanità della Lombardia Fontana non ha dubbi: "Qualcuno cerca di farcene una colpa ecco perché ho scritto una lettera al Ministero dicendo se voi approvate una legge che mi dice che non devo più assistere quelli che vengono fuori dalle regioni, non obietto niente, così io da un lato non disequilibrio l'economia della sanità italiana e dall'altro lato avrò più letti per i miei cittadini e avrò più possibilità di abbattere le liste d'attesa".
Fontana: "Serve riorganizzazione sanità, non bastano più risorse"
"Io sono assolutamente convinto che sia necessario rivedere l'impostazione della sanità perchè così come oggi è organizzata rischia di diventare insostenibile innanzitutto da un punto di vista economico, oltre che da un punto di vista di risposta sanitaria. Chi, facendo lo spiritoso, dice ci vogliono più risorse per la sanità io rispondo sì, certo, è vero, ci vogliono anche più risorse, ma soprattutto bisogna dare un nuovo taglio, una nuova organizzazione alla sanità perché altrimenti, per quella vecchia regola economica che tu più aumenti l'offerta, più aumenti la domanda, noi abbiamo messo l'anno scorso 85 milioni per abbattere le liste d'attesa e la domanda è aumentata del 40% dell'anno prima, quindi in realtà abbiamo fatto un danno".
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IL COMMENTO
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