GENOVA - "Il fatto che la Liguria sia la regione più anziana in Europa va riconosciuto perché con l'aumento dell'età aumentano i problemi. È un parametro di cui il ministero tiene conto, nel riparto dei fondi dovremo poi discuterne con la conferenza Stato-Regioni".
Lo ha dichiarato il ministro della salute Orazio Schillaci a margine delle evento conclusivo sui 100 anni del policlinico San Martino di Genova che si è svolto ai magazzini del cotone di Genova, commentando la richiesta della Regione Liguria, spiegata QUI a Primocanale, di un riparto più equo del fondo sanitario nazionale in base all'anzianità della popolazione, a margine delle celebrazioni per i primi 100 anni di storia del Policlinico San Martino di Genova.
"Investire in prevenzione - ha spiegato il ministro - vuol dire far sì che i cittadini non solo vivano di più ma vivano meglio perché nessun sistema sanitario, soprattutto in futuro, potrà essere sostenibile se non riduciamo l'impatto di certe malattie cronico-degenerative che possono essere oggi prevenute, e anche di malattie oncologiche con il potenziamento degli screening".
"Quello dei medici a gettone è un fenomeno che ho affrontato dai primi giorni del mio insediamento, il fatto che ci siano dimostra che forse in Italia tanti medici non mancano" ha detto il ministro. "Spesso si dice che in Italia mancano i medici, anche se sicuramente nei prossimi tre anni ci sarà la cosiddetta 'gobba' pensionistica, noi non vogliamo far sì che nessuno abbia problemi organizzativi venendo meno i medici a gettone, ma abbiamo dato un chiaro segnale di trovare altre forme per far sì che i medici possano lavorare negli ospedali".
Il ministro prima del suo intervento ha fatto visita al blocco operatorio del San Martino e si è detto colpito dalla modernità e dalla motivazione degli operatori incontrati.
Il mistero Schillaci è poi intervenuto sul tema della violenza sui sanitari a poche ore dall'ultima aggressione avvenuta al Galliera: "Le aggressioni al personale sanitario sono un problema gravissimo, domani al ministero ci sarà una giornata dedicata al tema delle aggressioni degli operatori sanitari, c'è da sempre il nostro impegno. La cosa più brutta che è che il 70% delle aggressioni avviene contro donne e soprattutto contro gli infermieri.È un problema non solo di pene, le abbiamo aumentate ma credo che serva un cambio culturale - sostiene Schillaci -. Quando una persona si rivolge a una struttura sanitaria trovandosi davanti una persona con il camice bianco deve capire che è lì per prendersi cura di lui, quindi trovo veramente assurdo che i sanitari siano vittime di aggressioni. Su questo c'è l'impegno non solo ad aumentare le pene come abbiamo fatto lo scorso anno, ma soprattutto a cambiare il paradigma, per far capire quanto sia importante il lavoro di chi tutti i giorni si sacrifica per gli altri".
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