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All'indomani della sconfitta contro la Fiorentina, necessarie importanti riflessioni in casa Aquilotta
2 minuti e 4 secondi di lettura
di Luca Vaccaro

 

Lo Spezia ha perso l'imbattibilità interna per "colpa" del grande ex Vincenzo Italiano, che ha vinto al Picco 2-1 con la Fiorentina. Le Aquile segnano così la peggior partenza in Serie A dei tre campionati fin qui disputati, a 9 punti in classifica in una zona che inizia a diventare piuttosto pericolosa.

Una sconfitta come quella di ieri lascia sempre tanti strascichi e tanto amaro in bocca, tra l'altro già percepibile al termine dei 90 minuti di gara, ma a mente fredda, ogni analisi riportata è sicuramente più lucida e precisa.

La situazione è piuttosto paradossale perché questa squadra scende in campo sempre con le idee chiare e lo ha dimostrato in quasi tutte le partite, compresa quella di ieri contro i Gigliati, dove le Aquile non meritavano assolutamente di perdere la gara. La notazione più assurda è che quasi tutti i giocatori scesi in campo ieri si sono guadagnati la sufficienza: così siamo a parlare di uno Spezia in crescita, ma con una posizione di classifica allarmante.

Comparare lo Spezia di un anno fa con quello attuale probabilmente non serve a nulla, ma analizzando le prestazioni della squadra di Thiago Motta sembra assolutamente incredibile che quest'anno i bianchi abbiano addirittura 2 punti in meno.

Sicuramente, rispetto alla stagione precedente, manca tantissimo il fattore fortuna, con la squadra bianca troppo spesso non aiutata dagli episodi, con tantissimi infortuni in più e punita praticamente sempre alla prima occasione dagli avversari.

Manca però indiscutibilmente anche qualcos'altro, ossia l'esperienza di un collettivo troppo giovane e davvero troppo umorale, che vive di momenti e troppo spesso va a sprazzi, come se si staccasse e riattaccasse la spina di continuo.

La colpa di ciò può essere attribuita in parte anche a Gotti, ma pare veramente inappropriato puntare il dito su un allenatore che probabilmente è l'ultimo dei responsabili in questo caso. D'altronde, se la squadra, come già detto in precedenza, gira ma manca di qualità nei titolari e nelle riserve, l'allenatore non può fare miracoli.

Chi ha la possibilità di intervenire, anche grazie ad un campionato anomalo che vedrà una sosta lunga due mesi, è la società, chiamata a rinforzare una rosa che pecca davvero troppo in molte zone del campo.

Necessario ripartire già dalla prossima trasferta, seppur proibitiva, a San Siro contro il Milan campione d'Italia in carica, in una partita che dovrà per forza di cose segnare un punto di svolta per questo Spezia che, ora più che mai, necessita di supporto e sostegno da parte dei suoi tifosi, linfa vitale per risollevarsi dalle difficoltà.

 

 

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