La scomparsa di Gianluca Vialli, uomo simbolo della "Bella Stagione" blucerchiata, ha destato una commozione profonda nel mondo della Sampdoria, distogliendo i tifosi dalla preoccupazione per il futuro societario. La memoria del campione vinto dalla malattia, che lo consumava mentre qualcuno spendeva a sproposito il suo nome, va onorata anche e soprattutto garantendo la sopravvivenza della società che lo aveva visto primeggiare. Ma il 20 gennaio ormai dista una settimana e dalle parole occorre passare ai fatti.
Andata deserta anche la seconda convocazione dell'assemblea degli azionisti, all'orizzonte societario si profila una serie di ipotesi di lavoro.
La prima riguarda il prestito convertibile in azioni, con cui un eventuale investitore intenzionato a rilevare il club senza trattare con l'attuale proprietà potrebbe fornire la liquidità funzionale agli adempimenti di prossima attualità, con la prospettiva di veder trasformato il credito - nel giro al massimo di due anni - nella proprietà del club. Il via libera all'operazione deve arrivare dalla SSH, nell'interesse del trust in cui la società blucerchiata è incapsulata da più di due anni.
La seconda ipotesi riguarda Alessandro Barnaba, protagonista di una ritirata strategica non priva di attriti, quali gli addebiti mossi tramite il comunicato del 5 gennaio alle banche, alla proprietà e alla dirigenza per atteggiamenti non conformi ai suoi piani. In realtà si spera che il finanziere romano possa rivedere l'approccio negoziale in una prospettiva diversa da quella di non fare prigionieri, seguendo una strada che parta dal confronto con le banche creditrici ancor prima che con l'interlocutore ultimo per trovare una soluzione positiva nell'interesse della società.
A una settimana dalla scadenza del termine assembleare, si guarda in tre direzioni diverse. La prima porta necessariamente alla proprietà e in tal senso si auspica che l'azionista ponga in essere, nei tempi più rapidi possibili, iniziative concrete di salvaguardia dell'azienda.
La seconda riguarda tutti i soggetti prodighi di attestazioni di affetto verso la Sampdoria, dalle istituzioni ai tifosi con ruoli importanti: mai come ora tocca passare dalle parole ai fatti, con gesti tangibili che rassicurino gli interlocutori economici della società.
La terza porta ancora a Barnaba, cui si riconosce la bontà e serietà del progetto e proprio per questo viene considerato come interlocutore ideale, in una partita dove si deve adoperare realismo al massimo grado, perché la soluzione passa per un punto in cui tutti devono vincere qualcosa e al tempo stesso perdere qualcosa. Vittorie o sconfitte assolute si consumerebbero soltanto sulla pelle della Sampdoria.
IL COMMENTO
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