La Sampdoria sta per presentare all'inizio della settimana la richiesta di composizione negoziata della crisi, unica strada percorribile in mancanza di decisioni dell’assemblea dei soci di fare un aumento di capitale. La procedura viene presentata presso la Camera di commercio, la documentazione necessaria, già pronta e raccolta dal CdA, dovrà essere trasmessa all'ente camerale che, tramite il comitato ristretto di tre persone, nominerà un esperto preso da un albo specifico che, nella fase di composizione, affiancherà il CdA. L'obiettivo teorico è perseguire il risanamento della società, agevolando le trattative con i creditori e gli altri soggetti interessati, ma è chiaro fin d'ora che in mancanza di interventi finanziari non si potrà arrivare a una soluzione.
La composizione negoziata è il metodo scelto dal CdA con il Collegio Sindacale, alla luce della carenza di liquidità che sta gravando sull'ordinaria amministrazione della Sampdoria. Venute meno sia le presunte trattative con presunti pretendenti mediorientali, sia l'offerta di Merlyn Advisors di Alessandro Barnaba, che non ha avuto riscontro positivo dal socio di maggioranza e dalle banche a cui richiedeva una profonda ristrutturazione, i dirigenti si rivolgeranno all'ente camerale, e con l'esperto incaricato proveranno a ragionare con le banche per una ristrutturazione del debito, chiedendo magari anche nuova finanza per arrivare a fine campionato.
L'alternativa, in caso di esito negativo di una procedura della durata di alcune settimane e dell'aumento di capitale già da Novembre richiesto dal Consiglio di Amministrazione anche con la possibilità dell'intervento dei terzi, è drammaticamente la messa in liquidazione della società presso il tribunale.
Il passo della dirigenza segna un'accelerazione nello stallo che vede di fronte Ferrero e Barnaba, alle spalle del quale si muove la famiglia Garrone come lo stesso Viperetta ha evidenziato citando in un intervento web Luca Bettonte, amministratore delegato della San Quirico, la capogruppo degli ex proprietari della Sampdoria che da diversi mesi ha sulla scrivania il dossier Sampdoria.
Lo stallo è dovuto al "braccio di ferro" tra l'attuale azionista e i Garrone: il primo chiede una sorta di buonuscita, che gli permetta di risolvere la grana dei suoi concordati, i secondi sarebbero disponibili (secondo quanto promesso dallo stesso Edoardo Garrone nei nostri studi, vedi qui) a salvare la Sampdoria impuntandosi però sul non corrispondere alcuna contropartita economica al Viperetta. Quest'ultimo però, nella sua situazione, in cui non ha più nulla da perdere, si prepara al tanto peggio tanto meglio. Il tutto sulla pelle della Sampdoria, che la sconsiderata "regalia" dei Garrone del 12 giugno 2014 a un soggetto del tutto inadeguato, come era ben chiaro e noto, ha portato, passo dopo passo, nella situazione più cupa. Questa "guerra" tra ex proprietari e proprietario attuale (nella foto, a sinistra Ferrero e a destra i fratelli Edoardo e Alessandro Garrone) si combatte a spese di una realtà amata da una moltitudine e per salvare la Sampdoria nessuno potrà vincere, tutti dovranno rinunciare a qualcosa.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci