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di Giovanni Porcella

Premesso che bisogna credere alla buona fede, altrimenti si chiude col calcio e non lo si segue più, ma le scelte arbitrali di questo fine settimana sono a dir poco una sfida al buon senso. Come si sa il Genoa è secondo posto col Bari terzo con tre punti di ritardo. Un po’ più sotto c’è il Sud Tirol. È chiaro che la volata è soprattutto tra Grifone e pugliesi per andare in A senza playoff andrebbe seguita dal punto di vista arbitrale senza alimentare polemiche che già ci sono state in Ascoli-Bari per la mancata concessione di un rigore per i marchigiani che avrebbero potuto pareggiare. Al Var c’era anche il genovese Marcenaro che forse non ha visto bene e non ha detto boh sul calcione preso da Dionisi nell’area avversaria al 90’.  La sua posizione era scomoda in quanto genovese (ma non genoano per niente) così si è girato dall’altra parte.

Ma ecco cosa si sono inventati per il prossimo turno di sabato e domenica. A Brescia nel match dei Lombardi col Genoa arbitra Sozza, un buon fischietto, ma al Var chi c’è? Abbatista di Molfetta nato a Bari. I rossoblu non fanno una piega ed è la scelta più signorile e di grande maturità. Insomma piena fiducia di tutto. Ma non finisce qui. Infatti a Terni per la sfida tra Ternana e Bari chi hanno mandato? Di Bello di Brindisi. Geograficamente il Genoa è già infilzato da entrambe le parti ed è li che gira sulla fiamma. Scherzi a parte si può dire che in Puglia non si amano proprio tutti nelle varie province e magari non sarà il Grifone a rimetterci, ma ai tifosi comprensibilmente queste decisioni del designatore sembrano una provocazione. Dovranno essere bravi arbitri e quelli al Var ad azzeccarle tutte. Non resta che avere fiducia, ma dalla riffa sono uscite fuori delle destinazioni che forse si potevano evitare. I conti si tireranno alla fine.

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