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Non è una rivincita personale perché avevo solo un obiettivo in testa: riportare il Genoa in A. Ringrazio la società che mi ha dato l’opportunità di ritornare, i genoani meritano questi palcoscenici
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di Matteo Angeli

GENOA - "Mi sentivo in debito con questa squadra, finalmente sono felice". Così Domenico Criscito ai microfoni di Primocanale durante Liguria Calcio riassume una stagione stellare per il Genoa.

Il segreto, secondo il difensore, è una squadra compatta: "Il nostro gruppo è unito e questa è stata l'arma vincente per il ritorno in serie A: non c’è mai stata una lite in allenamento perché tutti eravamo dalla stessa parte. Non è una rivincita personale perché avevo solo un obiettivo in testa: riportare il Genoa in A. Ringrazio la società che mi ha dato l’opportunità di ritornare, i genoani meritano questi palcoscenici. La festa promozione del 2007 non me la sono goduta perché ero in Nazionale Under 21".

"L'episodio dello scorso anno mi ha fatto molto male", spiega parlando del rigore sbagliato al 96esimo durante Sampdoria-Genoa. "È vero che nel calcio non ci sono solo cose belle, ma quel rigore è ancora nella mia mente e non lo dimenticherò mai".

"Per fortuna è arrivata una gioia che mi permette di concludere la carriera in questo modo. Ho un problema al polpaccio e sto facendo di tutto per recuperare in vista Bari: giocherò anche con una gamba sola, fosse solo per due minuti. Voglio giocare davanti ai miei tifosi per l'ultima volta".

"Mister Gilardino è stato una sorpresa per tutti, da calciatore era timido ma da allenatore è l’opposto: vive ogni partita come se fosse una finale" aggiunge Criscito.