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di Stefano Rissetto

Marco Giampaolo è pronto alla scommessa più difficile della carriera: tornare alla Sampdoria a stagione in corso, a 16 partite dalla fine del campionato, per centrare la salvezza. Il ritorno di Carlo Osti in società ha rafforzato la candidatura del tecnico abruzzese, già blucerchiato per tre stagioni dal 2016 al 2019 con ottimi risultati, per sostituire Roberto D'Aversa che era stato portato da Daniele Faggiano.

Prima di trattare con la Sampdoria, sulla base di un contratto fino al 30 giugno con rinnovo biennale in caso di salvezza, Giampaolo ha dovuto risolvere l'accordo in essere con il Torino, che lo vede percepire uno stipendio annuale di 1,5 milioni.

Arrivato dall'Empoli - su iniziativa proprio di Osti - subito dopo la fallimentare stagione doriana aperta in panchina con Zenga e finita con Montella, Giampaolo - che in biancoblù aveva ereditato e perfezionato il lavoro fatto da Sarri - era partito non benissimo, salvandosi una prima volta dall'esonero grazie a un gol nel recupero dell'allora giovanissimo Fernandes col Palermo, tanto che Ferrero alla vigilia del derby aveva contattato personalmente Stefano Colantuono. Ma i blucerchiati si erano imposti nella stracittadina e Giampaolo aveva potuto proseguire la sua opera: tre anni di tranquilli centroclassifica, un nono e due decimi posti e tanti giocatori valorizzati a beneficio dei bilanci, da Torreira fino ad Andersen. La chiamata del Milan era ineludibile, ma in rossonero - così come a Torino - Giampaolo non trovò l'intesa con la piazza. Ora torna nella società dove è stato più a lungo e dove ha fatto meglio, con una missione non facile da compiere.