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L'allenatore ritrova molti giocatori che ha già allenato a Genova o nel corso della carriera
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di Maurizio Michieli

Marco Giampaolo, 54 anni, allenatore della Sampdoria tra il 2016 ed il 2019, è in procinto di affrontare la sua seconda esperienza sulla panchina blucerchiata. In passato un analogo destino era capitato ad Eugenio Bersellini e Vujadin Boskov: il primo tornò nell’84 dopo la retrocessione in serie B del ‘77  e vinse una coppa Italia nel 1985, avviando il ciclo vincente di Paolo Mantovani, avvenuto proprio sotto la guida di Boskov tra il 1986 e il 1992. Vujadin rientrò poi alla base, chiamato da Enrico Mantovani, nel ’97 per condurre tranquillamente in porto la stagione della Samp, iniziata malamente dal guru argentino Luis Cesar Menotti.

Insomma, nella storia del club blucerchiato i ritorni degli allenatori coincidono con esperienze positive e questo è di buon auspicio per Giampaolo, chiamato ad un’impresa complicata ma non impossibile: chiudere il campionato con la salvezza in uno degli anni più allucinanti nella storia della Sampdoria. Sebbene questo si presenti come un periodo di transizione verso la cessione della società, Giampaolo con la permanenza in serie A si guadagnerebbe in automatico altri due anni di contratto.

Dunque, uno stimolo ulteriore per lui, che potrebbe entrare nella galleria dei tecnici più longevi nella storia della Samp. Ma tutto passa attraverso le prossime sedici partite. Giampaolo da oggi è a Genova e domani sarà a Bogliasco, dove ritroverà numerosi calciatori che ha già allenato, o nella Samp o altrove.

Domenica alle 15 l’esordio in panchina al “Picco” contro il lanciatissimo Spezia, reduce dal prestigioso successo a San Siro sul Milan.