GENOVA - Sampdoria in crisi e in piena zona serie C ma al momento la società va avanti con la fiducia ad Andrea Pirlo. Il tecnico blucerchiato a dire la verità non è l'unico colpevole di una situazione estremamente delicata, nel contesto si una risalita societaria ancora in corso e soprattutto di un mercato che ha di fatto indebolito e non rafforzato una squadra già reduce dall'ultimo posto nel campionato di A, ma è chiaro che nessuno si aspettava dopo 7 giornate di vedere i blucerchiati mesei così male in classifica.
Le responsabilità di questa partenza falsa insomma vanno cercate non solo in Pirlo: ad oggi - pur riconoscendo il merito ai neoazionisti di maggioranza Radrizzani e Manfredi di aver evitato in extremis il fallimento societario - non convince il complessivo progetto tecnico del nuovo corso.
Fiducia a Pirlo sia perché è alle porte la gara di domenica col Catanzaro sia perché - inutile nasconderlo - ogni nuovo investimento a livello finanziario (nel caso l'ingaggio di un nuovo mister, tra i nomi che circolano quelli di Pippo Inzaghi e Fabio Liverani) rappresenta un'ulteriore zavorra per una società che almeno ad oggi, aspettando l'omologa del piano di ristrutturazione dei debiti che dovrebbe portare al closing da qui a novembre, non pare avere troppa capacità a livello economica.
Di sicuro la sconfitta di Como non ha fatto che confermare un trend negativo, a livello di prestazione e risultato, da parte di questa Sampdoria che pare sempre più involuta nei suoi uomini chiave (male Borini e stavolta maluccio perfino Pedrola) e nell'atteggiamento globale. Forse il pareggio di Parma - dopo una gara di fatto dominata dagli emiliani - aveva illuso qualcuno. "Dobbiamo svegliarci" le parole di Pirlo. Ma una bella sterzata - oltre che dalla squadra - si aspetta anche dall'allenatore.
IL COMMENTO
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