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di Claudio Mangini

BOGLIASCO - Nella sala stampa del “Mugnaini”, per l’intervista con Primocanale, è arrivato direttamente dalla palestra. I suoi muscoli, spiega Pajtim Kasami, sono una dote naturale ma vanno allenati. "Perché, a centrocampo, spesso serve anche saper tenere i gomiti alti". E gli avversari a distanza.

Kasami è l’uomo in più delle ultime prove sampdoriane. Qualche compagno fra i più giovani lo chiama scherzosamente zio. "Possono chiamarmi in qualunque modo, io sono a disposizione, se serve un consiglio".

Ha giocato in quattro campionati: Svizzera, Premier League, Grecia e Italia. Ha giocato e segnato in Champions (fece gol alla Juve di Pirlo e nell’intervista racconta come andò…), ha vinto un mondiale giovanile, ha 31 anni, si è tolto parecchie soddisfazioni – e racconta quali sono state le più belle da vivere - ma ha voglia di togliersene altre. Con la Samp, naturalmente. Si è prefissato un obiettivo di gol (ma qui c’è un segreto…), dice che bisogna vivere partita per partita e vede in rosa millennials con un grande futuro davanti. Uno su tutti: Stankovic.

Sulla classifica. "E' un campionato lungo, ora non siamo in una bella posizione dobbiamo ammetterlo. Stiamo crescendo, ma dobbiamo restare tranquilli e avere fiducia".

Poi una battuta su Genova: "Questa è una terra meravigliosa, una costa e dei colori bellissimi. Quando vado ad allenamento e vedo il mare mi dà una carica in più. Il centro non lo conosco ancora ma avrò modo andarci".

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