BORDIGHERA - Tre russi di origine cecena, residenti a Nizza, di età compresa tra 25 e 30 anni, ritenuti responsabili di traffico internazionale di stupefacenti e detenzione illecita di armi da guerra, sono stati arrestati dai carabinieri a Bordighera al termine di un'indagine condotta con la brigade des stupéfiants de police judiciaire de Nice.
I militari hanno eseguito, nei loro confronti, un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Nizza, che si inserisce in una più ampia operazione culminata con l'esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. Ritenuti dalla Brigade des Stupéfiants du Service de Police Judiciaire elementi di spicco di un'organizzazione criminale di giovani e giovanissimi (quattro dei fermati in Francia sono minorenni), da qualche tempo gli arrestati si contendevano con un'altra banda di maghrebini la piazza di spaccio del quartiere Les moulins di Nizza, ritenuto dalle autorità francesi uno dei più importanti luoghi di smistamento dello stupefacente di tutte le Alpi Marittime.
Ed è stata proprio la contesa a colpi di Kalashnikov con i maghrebini della "lavanderia a gettoni" (così viene definita in gergo la piazza di spaccio di Les Moulins, che garantisce un giro di affari tra i quindici e i ventimila euro al giorno) che ha spinto i tre stranieri a rifugiarsi a Bordighera, una località ritenuta nel contempo sicura e in grado di consentire il mantenimento del controllo dell'attività illecita in Francia, magari guardando a nuove prospettive nel ponente ligure. Le autorità francesi hanno fatto sapere che, oltre ai quattordici arresti, nel corso dell'operazione, sono stati sequestrati oltre 900 grammi di cocaina, 186 chilogrammi di resina di cannabis, 9 chili di cannabis e 125.815 euro in contanti, di cui 77mila sequestrati ai tre arrestati a Bordighera e diverse armi. I tre ceceni sono stati accompagnati alla frontiera e consegnati alla polizia francese che li ha portati in carcere in attesa di essere processati per traffico internazionale di stupefacenti e detenzione illecita di armi da guerra.
IL COMMENTO
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