GENOVA - Con l’Empoli il Genoa non è andato oltre ad un pareggio che non si sa come guardarlo. Da una parte un punto che muove la classifica dall’altra la sensazione di aver buttato via una grande occasione per affrontare il prosieguo del campionato con più tranquillità soprattutto dopo il vantaggio di Malinovskyi.
Stavolta non ha funzionato qualcosa in difesa con Vogliacco sorpreso da Cancellieri che ha segnato troppo facilmente. Gilardino ha ragione quando dice che la squadra è spremuta e ha dato tutto, ma è chiaro che serve ora un cambio di passo di fronte ad una evidente fatica. E questo lo può portare solo una piena condizione di Retegui e Messias che ad oggi sono al 50 per cento della condizione, (il brasiliano un pochino di più) avendo giocato pochissimo negli ultimi due mesi.
L’eredità degli infortuni, tanti visto che ai box ci sono pure due titolarissimi come Gudmundsson e Bani è pesante e va tenuto conto nei giudizi che si danno. Forse Gud e Bani entrambi recuperabili in una settimana, ma sul fronte medico si vive alla giornata. Già, c’è bisogno di tutti e la prestazione di Messias fa capire che con i big la svolta può arrivare se l’infermeria si svuoterà.
I 15 punti possono dire che il bicchiere è mezzo pieno, ma pure che non è un granché. Ma per onestà gli alibi a Badelj e compagni non mancano e poi va ricordato sempre che il Genoa ha come obiettivo la salvezza, magari evitando sofferenze fino in fondo. Senza i tanti stop di Retegui e degli altri forse oggi qualche punto in più i rossoblù li avrebbero, ma inutile piangersi addosso.
La realtà infatti non aspetta: il Genoa affronterà ora la Lazio in Coppa Italia (martedì alle 21), poi il campionato domenica prossima con la trasferta di Monza, a seguire la Juve al Ferraris quindi il Sassuolo prima di Natale. Insomma un tour de force decisivo. E li si tireranno le somme con il girone di andata che prevede Inter e Bologna. Girare a 18-19 punti sarebbe già positivo. Ma che peccato non aver chiuso i conti già con l’Empoli.
IL COMMENTO
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