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di Marco Bisacchi

GENOVA - Prosegue il tributo di Genova alla memoria di Gianluca Vialli. Grande attesa per la serata al Teatro Carlo Felice (ore 21) organizzata da Massimo Mauro dal titolo "My Name is Luca - Una ballata per Vialli". Biglietti già esauriti: annunciata la presenza di tanti ex compagni della Samp d'oro anni '80 e '90 ma anche di alcuni rappresentanti della Samp di oggi, dal tecnico Andrea Pirlo all'azionista di maggioranza Matteo Manfredi.

Sempre da stasera sarà in vendita in anteprima a Genova il libro "Le cose importanti" curato da Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti, che hanno trascritto la versione integrale dei pensieri di Gianluca Vialli nella lunga intervista che ha dato vita al docu film "La Bella Stagione" sullo scudetto blucerchiato del '91. Un libro che ha finalità benefiche, visto che i proventi andranno a favore della ricerca sulla Sla (il progetto Momals del centro NeMo), iniziativa promossa dalla Fondazione Vialli e Mauro.

Ecco di seguito un breve passaggio del pensiero di Vialli da "Le cose importanti", sulla sua scoperta di Genova.

"Genova non la conoscevo. Quando ho firmato per la Samp era il 1984, avevo 20 anni, e per me sarebbe stata la prima esperienza lontano da casa. Ero molto attirato dalla prospettiva di giocare in maglia blucerchiata anche perché avevo sentito tante storie riguardo allo stile di vita che si poteva fare a Genova, e soprattutto nelle zone limitrofe in cui alloggiavano i giocatori della Samp. Quarto, Quinto, Nervi, Bogliasco, tutte località di vacanza. Avrei avuto il mare da una parte, con i suoi colori e i suoi profumi, e la montagna dall'altra con tutta la sua bellezza. Questa striscia di terra, il clima, la temperatura... per uno come me, padano, che venivo da Cremona, dove a volte a causa della nebbia ci si salutava a novembre e ci si rivedeva a marzo... la prospettiva di vivere in un posto dove ci sono quasi sempre venti, venticinque gradi, e quindi l'idea di svegliarmi al mattino, di infilarmi una tuta senza calze, di salire in macchina e di guidare per quindici minuti guardando il mare da una parte e la montagna dall'altra, di arrivare al campo e di giocare. Sono quelle cose che ti fanno veramente desiderare di alzarti dal letto per andare ad allenarti e cercare di diventare un giocatore migliore. Sono cose che ti ispirano, e quelli sono stati veramente otto anni magici".

(Gianluca Vialli, da "Le Cose Importanti", a cura di Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti, edizioni Mondadori)

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