GENOVA - Un cuore da leone lo è sempre stato Giovanni Malagò, presidente del Coni, imprenditore, dirigente sportivo, ex giocatore di calcio a 5 italiano, membro a titolo individuale del Comitato Olimpico Internazionale. Ma dopo il riconoscimento arrivato a Palazzo Ducale, in occasione dei 25 anni di Stelle dello Sport, lo è un po' di più ed è sicuramente un cuore che batte d'affetto per la città di Genova. A lui, infatti, è andato il riconoscimento giunto alla sua terza edizione “Un Cuore da Leone – Gian Luigi Corti”, in memoria di colui che ha creato quella che è partita come un'associazione e oggi è una fondazione ben radicata sul territorio, che promuove i valori dello sport in Liguria. E proprio in questa Genova, capitale europea dello sport 2024, sono state diverse le riflessioni che il numero uno del Coni ha portato, dal portabandiera olimpico su cui si deciderà il prossimo 22 aprile all'impiantistica sportiva. Se c'è chi vorrebbe vedere Jannik Sinner come portabandiera, "siamo tutti suoi tifosi, io posso fare delle proposte, ma non sono l'unico a decidere. Dobbiamo tener conto anche delle regole, come auella secondo cui il portabandiera deve aver vinto una medaglia d'oro alle Olimpiadi". Una prassi consolidata nel tempo, che però non è scolpita nella pietra e che potrebbe comunque far propendere per il campione tanto acclamato dagli italiani, che ha riportato grande attenzione sul tennis.
Sugli impianti, invece, ha sottolineato quello che sembra un paradosso, dato che "l'Italia non è mai stata così forte nella sua storia dal punto di vista dei risultati sportivi, in tutte le discipline le classifiche vedono l'Italia prima in Europa, seconda o terza nel mondo. Ma al tempo stesso non è mai stata così in basso a livello di impiantistica sportiva".
"Oggi serve indispensabilmente creare un vero piano. Il Pnrr per lo sport è stato molto mal indirizzato. Da questo punto di vista, Genova e la Liguria sono in controtendenza rispetto alla buona parte dell'Italia"
Questo perché diversi progetti stanno per vedere la luce, dal rinnovamento del Palasport al Waterfront di Levante al disegno di restyling dello Stadio Luigi Ferraris in vista degli europei 2032. Malagò si è detto "molto contento di come sono stati affrontati i problemi, poi rivediamoci tra sei mesi o tra un anno ma i presupposti sono molto buoni".
IL COMMENTO
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