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Pietro Accardi, nuovo direttore sportivo della Sampdoria, incarna la transizione perfetta dal campo di gioco alla scrivania. Nato a Palermo da una famiglia di pasticceri che gestisce uno storico bar nel quartiere di Santa Rosalia, ha percorso tutte le tappe di una carriera calcistica intensa e ricca di esperienze, per poi emergere come uno dei dirigenti più promettenti del calcio italiano.

Accardi ha iniziato la sua carriera in Sicilia, con esperienze in prestito al Marsala e al Trapani. Tornato a Palermo, è diventato protagonista delle due promozioni dalla Serie C alla Serie A con la maglia rosanero. Dopo due stagioni in Serie A con il Palermo, è passato alla Sampdoria, dove ha vissuto il periodo più brillante della sua carriera tra il 2006 e il 2009. In quegli anni, sotto la guida di allenatori come Walter Novellino e Walter Mazzarri, ha disputato anche due stagioni in Coppa UEFA. 
La personalità e la serietà dimostrate da Accardi in campo non sono passate inosservate. Quando smise di prematuramente di giocare per via di un problema ad un ginocchio, dopo la promozione dell'Empoli in Serie A nel 2014, il presidente Corsi lo trattenne come team manager. A soli 34 anni, Accardi fu nominato direttore sportivo, diventando uno dei più giovani a ricoprire questo ruolo in Italia.

L'esordio nel nuovo ruolo non fu semplice. L'Empoli doveva sostituire l'allenatore Marco Giampaolo, passato alla Sampdoria, e la scelta ricadde su Giovanni Martusciello, che non riuscì però a evitare la retrocessione in Serie B. Fu nella stagione successiva che Accardi iniziò a dimostrare il suo valore. Alla sua prima campagna acquisti, scovò talenti come Caputo,  Provedel,  Bennacer,  Terracciano e Di Lorenzo, preso per 600.000 euro dal Matera e che sarebbe poi stato ceduto al Napoli per 10 milioni. Sotto la guida di Aurelio Andreazzoli, l'Empoli fece 19 risultati utili consecutivi, tornando immediatamente in A. Dopo l'immediata retrocessione, altra promozione e gli ultimi tre anni consecutivi in A: un record.

Ora, Accardi è pronto per una nuova avventura alla Sampdoria, consapevole della sfida che lo attende. Il presidente Manfredi ieri non voluto parlare di promozione quest'anno ma è normale che i tifosi la pretendano. Con un budget limitato, il nuovo ds dovrà fare affidamento sulla sua abilità nel riconoscere e sviluppare talenti e magari lavorare di fantasia.