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LA SPEZIA - “Da quando sono arrivato ho sempre visto tutti lavorare per il bene dello Spezia, ci tengo a sottolinearlo, perché certe volte è possibile non riuscire a spigare certe cose che accadono ma tutti abbiamo a cuore lo Spezia, la famiglia Platek in primis che ha sempre sostenuto e ricapitalizzato". Queste le prime parole dell'Amministratore Delegato dello Spezia Calcio Andrea Gazzoli durante la conferenza stampa odierna.

Il CEO delle Aquile, prima di sottoporsi alle domande dei giornalisti presenti, ha fatto una panoramica della situazione in casa Spezia, partendo dall'impegno della famiglia Platek nel club di Via Melara: "La proprietà ha fatto sforzi ingenti e vogliamo sottolinearlo. Da contraltare va fatto un ringraziamento ai tifosi che sono l’altra stella polare. Quasi 4000 abbonati sono sintomo di attaccamento alla squadra e alla città. Lo Spezia è patrimonio sociale quindi, aldilà degli obiettivi, c’è una comunità da tutelare assolutamente". 

La separazione tra l'ex Direttore dell'Area Tecnica Eduardo Macia e lo Spezia Calcio: "Con Eduardo Macìa c'è stata un'interruzione del rapporto ma, siccome ci sono atti tra le parti, giusto ci sia il dovuto rispetto nel rispetto delle tempistiche della tutela giuridica. Il problema è nato per divergenze con la società, senza entrare nei dettagli". 

I rumors legati a una possibile vendita della società da parte della famiglia Platek: "La società ha fatto decine di milioni di ricapitalizzazione in questi anni, mantenendo i suoi impegni. Sono usciti rumors, ma Philip Platek stesso lo ha sempre detto che, nel caso ci fosse qualche partner solido e affidabile, in grado di mantenere la competitività che è stata mantenuta fino ad oggi, la proprietà sarebbe aperta al dialogo. Noi, in tutto ciò, siamo spettatori, abbiamo come riferimento la famiglia Platek e il presidente Philip che ha sempre rispettato gli impegni.

Scadenze da rispettare, un diktat necessario per la stabilità del club: "Capisco che in questo mese qui ci siano dei timori, perché i numeri che si sono generati nello Spezia non sono banali. Lo Spezia ha pagato gli stipendi di giugno il 7 di luglio, quindi certe volte nascono anche dei timori abbastanza infondati. Sapete della scadenza pubblica del 31 luglio come emolumenti della società, un numero molto importante per quella che è la storia dello Spezia in Serie B. I numeri attuali dello Spezia in Serie B rispetto alla storia del club nel campionato cadetto sono quasi tripli. Ci sono numeri in ballo molto importanti che generano garanzie importanti perchè comunque c’è un elemento di autotutela che impone queste garanzie che abbiamo superato anche grazie alle operazioni fatte negli ultimi giorni di luglio. Ciò si aggancia alla scadenza del 9 di agosto che ci è stata ottemperata. Lavoriamo sempre con anticipo e forza per garantire sempre il massimo della sostenibilità dell’azienda. Gran parte dei vantaggi derivano anche dall’investimento dello stadio, quasi interamente finanziato dalla famiglia Platek, con 11 min a carico dello Spezia Calcio. Lo stadio è un obbligo che lo Spezia ha fatto consapevolmente quando era in serie A, altrimenti non ci avrebbe mai giocato. La società sta facendo quello che deve rispettare nei tempi prestabiliti.

Mercato e stadio Picco: "L’ultimo aspetto è quello del mercato, normale che nello Spezia si possa cedere un calciatore, ma il nostro mestiere è vendere uno che costa 100 e spenderne 20 per uno che copra la funzione allo stesso modo. Il nostro mestiere è mantenere la competitività per stare al nostro livello che è la serie B, ma nessuno vuole intaccare la competitività e non sono in programma interventi che mutino sensibilmente la competitività della squadra. Ora inizia un mese importante, ad agosto partono competizioni, partite e proseguono i lavori allo stadio. Il primo step è il completamento delle fondazioni per far entrare i tifosi il 24 agosto ma siamo in linea con i tempi. Lavorazioni fuori dallo stadio sono in linea e puntiamo al rispetto dei tempi prefissati”.

In seguito le risposte alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa.

Mercato e tifoseria: “Dinamica di abbonamento, atto di passione e di fede, esula da tutto ciò. Non ci sono ad oggi obiettivi di stravolgimento della squadra e della competitività di essa. Poi c’è sempre un sottostante tecnico, ciò che pensa allenatore, il modulo, rendimento giocatore. Giusto condividere la politica con l’allenatore. Avere il sostituto in mano in caso di cessione poi fa parte del nostro mestiere”.

Monte ingaggi e obiettivi finanziari: “Ad oggi la famiglia Platek ha sempre finanziato e sempre rispettato impegni. Non ho dubbi che continui a farlo. Monte ingaggi è ancora molto alto, livello quasi di una Serie A. Io conosco bene questa situazione, la discesa dalla A implica avere in pancia questi contratti, costo di lavoro è superiore ai 20 milioni complessivo dell’azienda. Lontano da un equilibrio e da una sostenibilità”.

Questione Macìa e possibile separazione dovuta alla mancata cessione di Esposito: “Non entro nel dettaglio della procedura perché non si tratta di un contratto sportivo. Non è legato al singolo episodio o ad una situazione specifica”.

Nessun intoccabile: “Dire incedibile nel calcio adesso è concetto tirato, la maggior attenzione è sulla competitività della squadra. Abbiamo avuto tutti paura di quello che è successo l’anno scorso. Ripartiamo dalle certezze e poi ricordiamoci che il mercato non si esaurisce tra 20 giorni ma c’è quello di gennaio”.

Esigenza di fare cassa: “Non c’è esigenza ma può succedere che questa cosa avvenga ma più per ragioni di equilibrio dal punto di vista finanziario. Sicuramente non devo vendere domattina, è un gioco di incastri, può succedere se ci dà sostenibilità nel medio termine”.

Obiettivi finanziari da raggiungere e chiarezza sui ruoli dirigenziali: “Il 9 agosto termine federale che serve per coprire la campagna trasferimenti se sei a saldo negativo o per incassare se sei a saldo positivo, e lo Spezia è a saldo positivo, oppure è scadenza per ottemperare a uno sforamento del salary cap. Noi abbiamo già ottemperato a questa scadenza. Non mi vedrete mai scegliere giocatore, io devo essere di supporto all’aspetto strategico, economico e finanziario. Posso dare un consiglio se bussano alla mia porta ma la mia responsabilità non è tecnica ma economica-finanziaria".

Nessun sostituto di Macìa: “No al momento no, c’è Stefano, ci fidiamo di lui ha fatto ottimo lavoro, conosce bene l’ambiente e ha tutti i contatti.”

Diritti Tv e caso Sampdoria: “Si spera di avere soluzioni, bellissimo prodotto la serie B dal punto di vista televisivo. Le dinamiche di mercato dei competitor è una dinamica che sfugge. Ogni prodotto poi ha la sua valutazione. In Serie B è già successo questo paradosso, l’assegnazione era già stata fatta nei primi giorni di agosto. Nella dinamica dei diritti va a cascata dopo l’esborso di certe somme spese per altre competizioni. I competitor sono pochi. In Francia stanno chiudendo a breve ma anche la Ligue 1 ha deciso ora appunto. La domanda sulla Sampdoria è complessa, interseca norme, dinamiche della lega, regole della lega. Incastro normativo complicato e in questa dinamica si inserisce il codice della crisi, il quale permette procedure a tutte le società anche quelle sportive. Possono accedere a strumenti che Figc ha normato a partire dal 1 luglio. Risultati si vedranno dal mercato di gennaio. Noi ci dobbiamo adeguare".