GENOVA - "Per noi questo è l'anno. Soprattutto dopo gli sforzi economici che abbiamo fatto. Vogliamo essere ciò che diciamo di essere e scrivere una nuova pagina della nostra storia". Lo dice Matteo Manfredi, presidente della Sampdoria, sottolineando le ambizioni sportive del club in un campionato di Serie B che - dopo una campagna acquisti con molte novità in entrata e uscita - per ora non ha ancora regalato grandi soddisfazioni alla squadra oggi allenata da Sottil.
Manfredi è stato inserito nella classifica dei top 100 manager italiani da Forbes: un riconoscimento di prestigio per l'imprenditore milanese non solo per la sua attività con Gestio Capital ma anche per l'operazione legata al salvataggio della Sampdoria ormai più di un anno fa. "E' stata un'occasione di mercato. E' vero, ci abbiamo ragionato più e più volte, ma alla fine ha prevalso la passione, la volontà di salvare e di riportare in auge un club storico del calcio italiano ed europeo" dice Manfredi, peraltro oggi - a 45 anni - il più giovane presidente di un club tra Serie A e B. "Non lo nego, anche io sono stranito. Vorrei vivere la società come se fosse un semplice asset, ma non ci riesco. La Sampdoria dipende da logiche differenti, soprattutto per la responsabilità che abbiamo verso i nostri tifosi e il sistema calcio. Il calcio, e in generale lo sport, ha una componente emotiva e sensoriale che nessun altro settore è capace di generare. La scommessa è quella di riuscire ad applicare al calcio logiche di programmazione e di lungo termine che spesso vengono a mancare".
Poi da Matteo Manfredi - a Forbes - anche un retroscena rispetto nella settimana di Samp-Palermo del 4 novembre 2023, la partita in cui la squadra si trovò di fronte al primo vero bivo stagionale, tra l'incubo sportivo di una zona retrocessione e la rincorsa della zona play off poi raggiunta in rimonta. Nei giorni precedenti alla partita Manfredi si confrontò forse per la prima volta con la squadra nella sua nuova veste di presidente a Bogliasco.
"Bisogna venire a Genova, crederci e portare avanti il progetto. A prescindere da tutto. Mi davano del pazzo. Ma avevo bisogno di avere un confronto con loro. Anche perché alcuni non sapevano cosa fosse la Sampdoria. Non sentivano quel senso di appartenenza. Se perdiamo, ho detto loro, l'allenatore resterà il medesimo anche per le prossime partite" le parole di Manfredi. La Sampdoria vinse quella partita 1-0 con un gol di Borini e quel mister era Andrea Pirlo che però oggi a distanza di meno di un anno fa già parte del passato della Sampdoria, dopo l'esonero dello scorso agosto. Mentre i blucerchiati, con Sottil in panchina, sono ancora alla caccia di una quadratura e soprattutto di una classifica diversa.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci