GENOVA - Il giocatore più atteso, Mario Balotelli, non ci sarà ancora e Alberto Gilardino deve fare i conti con altre due assenze, Ankeye e Norton-Cuffy, in vista della gara di domani contro la Fiorentina. Ma il tecnico rossoblù ha fiducia in chi avrà a disposizione.
"Non serve nemmeno più raccontare il momento che stiamo vivendo. Serve dire che i ragazzi che ho a disposizione in questo momento sono i giocatori in cui credo. La squadra nelle ultime due partite ha tenuto il campo, dobbiamo guardare sempre i lati positivi. Col Bologna siamo andati a riprenderla e fino all'80' siamo stati in partita con la Lazio - ha detto Gilardino -. Ho tanti giovani che non hanno esperienza ma possiedono tante qualità, tante cose positive come coraggio, determinazione ed è quello che dobbiamo portare in campo in queste partite. e servirà una mano anche dal popolo genoano".
La lista degli indisponibili rimane così lunghissima, Malinovskyi, Bani, Ankeye, Norton-Cuffy, De Winter, Messias, Ekuban, Gollini e Vitinha. Con quale modulo scendere in campo dipenderà dunque dalle scelte sugli uomini a disposizione. "In questo momento la nostra priorità sono i giocatori non il modulo. Trovare i giocatori giusti da mettere in campo e poi in base alle loro caratteristiche scegliere il vestito migliore - ha spiegato Gilardino -. Il nostro obiettivo è rendere la gara difficile alla Fiorentina, una grande squadra costruita per i vertici alti e noi dovremo fare una partita intelligente, soprattutto dovremo essere bravi a sacrificarci in fase difensiva ma lucidi e concreti quando avremo la palla in particolare nella loro metà campo. Abbiamo grande rispetto per la Fiorentina, hanno segnato 17 gol in quattro partite e per questo servirà la qualità dei nostri giocatori più rappresentativi, da Badelj a PInamonti a Vasquez passando per Frendrup, Thorsby, Vogliacco e Martin. Devono dare un contributo importante e trascinare gli altri ragazzi per fare qualcosa di straordinario. Credo in loro e continuo a farlo al 110%".
IL COMMENTO
Grazie Bucci ma intanto Genova è tornata una roccaforte rossa
L'ipoteca di Claudio Scajola sulla presidenza regionale di Bucci