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di Maurizio Rossi

Matteo Bernini tortonese di 16 anni appena compiuti ha vinto il campionato assoluto Croato Rally Terra. Avete letto bene 16 anni appena compiuti quindi senza patente, ancora lontana da prendere ma allora come fa a correre in macchina nei rally nella categoria Top contro piloti di ogni età’?
E cosa c’entra con Kalle Rovampera, due volte campione del mondo rally con Matteo Bernini?

Nel 2017 correvo il Sanremo e restai sbalordito quando vidi nell’elenco iscritti un ragazzo senza patente figlio di Harri un grande dei Rally 90/2000, Harri. La cosa stravolgente che spiegai in una intervista con lui (guarda qui) è che lui non poteva guidare per strade aperte non avendo la patente e quindi guidava nei trasferimenti il suo navigatore, Pietilainen (già navigatore del padre) all’inizio di ogni prova di velocità (che sono chiuse al traffico come sanno bene gli addetti ai lavori) prendeva il sedile del pilota e il navigatore andava sul sedile a fianco per dargli le note. Kalle, che aveva avuto un permesso speciale in Italia solo per il Sanremo, fece una buona gara senza errori, per far esperienza e fini’ quattordicesimo assoluto. La gara la vinse il mitico Paolo Andreucci con 15’ di distacco.

Ma la storia di Rovampera mi colpì, nella mia lunga esperienza di rally non avevo mai visto una cosa del genere. Matteo Bernini ha appena compiuto 16 anni, a dicembre, e in Italia non esiste la possibilità di correre nei rally. Ha avuto esperienze straordinarie in pista, rally Cross italiano ed europeo, sempre al top tra gli juniores ma sempre a battersi anche per posizioni nella classifica assoluta. In Croazia e in Romania pero’ per meriti sportivi può’ correre esattamente come Kalle Rovampera aveva fatto al Sanremo ma con un anno di meno.

Matteo a 16 anni appena compiuti ha vinto il campionato croato rally terra ma non Juniores, ha vinto la classifica assoluta! E il ragazzino, figlio d’arte del preparatore di auto da rally Michele Bernini, uno dei pochi veri preparatori ancora esistenti, ha vissuto tutta la stagione a provare le gare sul sedile del passeggero o anche posteriore quando anche Piero Longhi suo “tutor” dell’Aci team Italia si sedeva lui a guidare e prendere le note col navigatore a fianco.

Quindi Matteo mi ha fatto vivere gli stessi momenti di stupore che ho vissuto nel 2017 quando vidi Rovampera al suo primo rally in Italia. Matteo pero’ lo conosco da qualche anno, sono stato in Finlandia a correre sul ghiaccio con lui, a provare qualche volta in circuiti in terra nel 2022, dove mi dava qualche consiglio, ma poi Matteo corre con le tute con il logo di Primocanale, ormai lontana dal mondo dei rally che riserva ahimè’ anche delusioni ed irriconoscenza. Resto però’ entusiasta quando vedo un giovane talentuoso come Matteo che riesce a farmi ancora venire voglia di scrivere e parlare di uno sport meraviglioso a cui comunque sarò’ sempre riconoscente perché mi ha fatto vivere tra le più’ belle emozioni di tutta la mia vita.