GENOVA - La radiografia del campionato del Genoa passa numeri inequivocabili. Senza indugiare troppo sul disastro di Sheva con una media di 0,3 punti a gara, resta evidente che Ballardini è stato il più prolifico mentre Blessin il più equilibrato. Lo zio Balla alla fine della fiera ha fatto 9 punti in 12 partite con un coefficiente di 0,75. Era quartultimo quando venne esonerato ad Empoli. Una vittoria, 6 pareggi e 5 sconfitte. Quasi due gol a gara segnati (17 reti) ma ben 24 subiti. Qualche alibi il tecnico romagnolo l'ha avuto a pensare soprattutto le assenze in attacco di Caicedo e anche Destro. A Salerno giocò con Bianchi e Kallon di punta. Ma in quel momento era giusto cambiare.
Poi l'interregno di Shevcenko, quindi ecco Blessin. L'allenatore tedesco ha portato entusiasmo e riavvicinato i tifosi alla squadra. In campo ha dato dignità tattica a Sirigu e compagni. Sei sfide affrontate con altrettanti punti. È per tutti "mister X". Due le reti all'attivo, Destro con la Salernitana ed Ekuban a Venezia; anche due le volte che Sirigu è stato trafitto, curiosamente sempre con Salernitana e Venezia. Quattro gli 0-0 raccolti con tanti rimpianti con Udinese e Empoli. Bastava poco per essere in piena lotta. Ma il Genoa non si arrende, crede ancora al miracolo e anche a Bergamo con l'Atalanta saranno 500 i tifosi al seguito.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci