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di Giovanni Porcella

GENOVA - Il Genoa torna in serie B dopo 15 anni consecutivi di serie A. Da quel 10 giugno del 2007 a questa domenica napoletana di maggio del 2022 il Genoa ha vissuto i suoi anni ininterrotti sul palcoscenico più in vista del calcio nazionale italiano.

Nel bene e nel male c'è sempre il Napoli come filo conduttore. La promozione in A a braccetto dietro alla Juventus in quella serie B da paura in cui il Grifone di Preziosi dopo mille traversie raggiunse meritatamente il santo di categoria agognato dalla caduta nello spareggio di Firenze col Padova. Allora ci fu la festa scatenata di Gian Piero Gasperini e dei suoi giocatori per le vie della città.

Grazie a Preziosi al ds Capozzucca e proprio a Gasperini partì la riscossa del Genoa. Una salvezza comoda poi l'arrivo di Milito di Ferrari di Thiago Motta e la conferma di capitan Marco Rossi, di Sculli e altri ecco la qualificazione in Champions sfiorata e comunque il ritorno in Europa dopo la semifinale di Coppa Uefa persa con l'Ajax nell'era Spinelli. Li la prima frattura con le inevitabili cessioni dei migliori come Thiago e Milito. Il Genoa comunque esce a testa alta dall'Europa contro il Valencia allora la terza big di Spagna.

Poi si rompe l'idillio col Gasp e la girandola di allenatori non porta benissimo tra i flop di Liverani e Malesani, ma entra nella storia di quegli anni il nome di mister Ballardini che salva spesso i rossoblu, mandando in B la Sampdoria nella notte di Boselli. Poi il ritorno del Gasp e l'Europa nuovamente conquistata con Perin, Pavoletti, Niang, Perotti e gli altri. Ma la licenza Uefa non c'è e addio ai sogni e ai trionfi. Si rompe tutto e la contestazione durissima a Preziosi, che c'era già stata stagioni prima con l'episodio delle magliette col Siena, assume proporzioni ingestibili, malgrado arrivino salvezze rocambolesche che tengono a galla il Genoa.

Stavolta il Napoli non al Ferraris ma al Maradona, è il capolinea di quei campionati che resteranno nella lunga storia del club rossoblù con l'obiettivo da domani, che sia solo un arrivederci, dopo un "annus horribilis" che sembrava invece una marcia sicura verso nuove ambizioni con l'arrivo degli americani di 777 Partners che però hanno molti alibi per l'eredità ricevuta sul piano tecnico, ma anche qualche responsabilità nelle scelte.

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