Cronaca

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I genitori affidatari di Maria, la bimba bielorussa al centro di un caso dipplomatico tra Italia e Bielorussia, non partecipano all'incontro di oggi al ministero di giustizia con il sottosegretario Daniela Melchiorre e l'ambasciatore del paese ex sovietico. Abbiamo deciso di non partecipare perché, in accordo con i nostri legali, abbiamo pensato che sarebbe stato più efficace un dialogo tecnico-legale (anche l'onorevole Melchiorre è avvocato), più asettico e non sul piano dei sentimenti. E' quanto ha spiegato all'agenzia Ansa Alessandro Giusto, padre affidatario di Maria. Alla domanda se sia una strategia per prendere ancora tempo, Giusto ha risposto: I nostri avvocati hanno pieno mandato per decidere, naturalmente con le garanzie chieste da noi in questi giorni. A quanto ha spiegato, la loro richiesta per Maria è di ottenere un tempo lungo, almeno di un anno, stabilito a priori da medici, per rimanere in Italia in modo da garantire alla bimba durante le cure una stabilità affettiva. Non chiediamo che venga necessariamente affidata a noi ha precisato- ma a qualsiasi ente pubblico, come il comune di Cogoleto che ne ha già fatto richiesta, con la possibilità per noi di vederla e di garantirle l'affetto sincero, sicuro e stabile.