Cronaca

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Un appello a Genova e ai genovesi ad impegnarsi sempre di più per far diventare il porto del capoluogo ligure la più grande porta d'Europa verso il nord è stato rivolto ieri sera da Romano Prodi nel suo comizio di chiusura nella campagna elettorale. Con la scoperta dell'America - ha detto Prodi difronte a circa 3 mila persone - il Mediterraneo non era più il centro del mondo. In questo mondo globalizzato, con la scoperta dell'Asia, il Mediterraneo è tornato al centro del mondo. Vi chiedo di proiettare tutta la città verso questo obiettivo. Il leader dell'Unione ha anche auspicato uno sforzo comune tra la città ed il nuovo governo per sostenere la ricerca scientifica ed il neonato Istituto italiano di tecnologia. Sulle grandi opere, tra cui ha citato l'alta velocità ferroviaria, Prodi ha confermato: Riprenderemo il cammino della concertazione. Altrimenti non è possibile fare le grandi opere. I cittadini - ha concluso - vogliono essere trattati da cittadini e non da sudditi. Rispondendo poi a una domanda di Primogiornale sul voto di moderati ha detto: Commenterò con calma le parole dette dal Presidente del Consiglio sul mondo cattolico, in cui si è arrogato ruoli di giudice che il mondo cattolico non accetta. Poi è sbottato: Non è possibile fare sempre domande su quello che Berlusconi dice. Basta. Noi dobbiamo preparare un futuro a questo Paese, che è spaccato e diviso e qui stiamo andando sempre indietro a causa di un Governo che ha rotto ogni equilibrio sociale ed ogni convivenza di cooperazione in questo Paese. C'é una larga fetta di indecisi - ha aggiunto Prodi - é sempre stato così. Guai se tutti fossero decisi. Le elezioni si giocano sempre sugli indecisi ed è proprio questo che mi rende ottimista. Perché una larga fetta di indecisi, sempre più larga viene verso di noi.