Cronaca

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Una “richiesta urgente” della Bielorussia. Questa volta si rivolge all' Interpol. Vuole che la polizia internazionale si mobiliti per ritrovare la bambina bielorussa nascosta dai genitori affidatari di Cogoleto, e riportarla in patria. L’annuncio a Minsk, dalla portavoce del ministero degli Interni, come riferisce l'agenzia di stampa russa Itar-Tass. Le autorità bielorusse vogliono che l'Interpol chiarisca anche "le circostanze dell'incidente". Mentre il ministero bielorusso della Giustizia chiede a quello italiano Clemente Mastella di attivarsi per un "rapido ritorno" della bambina, "tenuta illegalmente in Italia". E il ministero degli Esteri bielorusso esprime la speranza che “L’Italia , come paese rispettoso della legge, metta in esecuzione la decisione della magistratura sul ritorno a casa della piccola”. Le autorità bielorusse continuano a definire infondate le accuse dei genitori affidatari liguri: e Maria non avrebbe subito, quindi, violenze nell'orfanotrofio di Vileika dove vive.
In Liguria, nel frattempo, chiedono il silenzio stampa i genitori affidatari di Maria. "Aspettiamo il 28 settembre, data in cui la Corte d' appello si pronuncerà sul nostro reclamo. Speriamo in una mediazione autorevole e credibile". Sono le ultime dichiarazioni di Maria Chiara Bornacin, la "mamma" italiana della bimba bielorussa. Così i legali dei coniugi di Cogoleto, convengono sulla necessità di aspettare la decisione della Corte d' appello, a cui la famiglia ha presentato reclamo contro il provvedimento del 6 settembre del tribunale per i minori che ordinava il rimpatrio di Maria, nascosta da 14 giorni per impedire il suo ritorno a Vileika.