Cronaca

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L’onda lunga della protesta che i primi cittadini di tutta Italia stanno cavalcando nei confronti della Finanziaria arriva anche a Genova dove il sindaco Pericu si è detto fortemente preoccupato. E quello che più imbarazza è il fatto che provvedimenti così drasticamente penalizzanti per i grandi comuni del nostro paese, per la maggior parte governati da giunte di centro-sinistra, arrivino da un governo amico: "Non me l’aspettavo -ha affermato a Primocanale-, speravo che il governo mettesse le basi di un vero federalismo fiscale che non significa che lo Stato continua a spendere le stesse cifre che spendeva prima e dà a noi la possibilità di aggiungere le imposte ma piuttosto che le entrate tributarie complessive vengono ripartite secondo certi criteri tra lo stesso Stato, le Regioni e i Comuni. Condivido pienamente le posizioni dei miei colleghi, se Chiamparino vuole rimettere le chiavi della città al governo lo accompagnerò anch’io. Ci sono tanti profili che danno fastidio ma soprattutto due: innanzi tutto l’obbligo di scendere secondo certi parametri dei deficit di cassa del 50%, il che per Genova significa un’incidenza che viaggia intorno ai 40 milioni di euro; poi un taglio delle spese correnti sul 3,5 o 4%, una cifra enorme. "Non ci fa affatto piacere -ha proseguito- che mentre qualcuno si definisce un Robin Hood che taglia ai ricchi per dare ai poveri noi sindaci si debba interpretare il ruolo dello sceriffo di Nottingham, anche perché ai cittadini abbiamo già chiesto fin troppi sacrifici. Mi auguro ci sia un ripensamento"