Cronaca

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Condannati senza condizionale a un anno e quattro mesi di carcere, Emilio Riva, il figlio Claudio e Arturo Fabio Riva. L’accusa è per il reato di inquinamento. Quello causato dalle acciaierie di Cornigliano. Una battaglia legale iniziata tre anni fa, dopo l’esposto firmato da 1500 cittadini e dalle associazioni ambientaliste: legambiente, federazione dei verdi e l’associazione per Cornigliano.
“Siamo soddisfatti della sentenza che ha condannato Emilio Riva, per i reati di inquinamento – commenta Cristina Pozzi, presidente dell’Associazione per Cornigliano - Ancora una volta i cittadini e le associazioni hanno portato in tribunale e fatto condannare il recidivo Emilio Riva. Purtroppo, le conferme arrivano dall’Istat, in questi anni sono aumentate le malattie alle vie respiratorie e, in alcuni casi, il cancro al polmone. Ora – continua la Pozzi – la sentenza è utile per il futuro. Riva resterà a Cornigliano, con la parte a freddo. Ma sappiamo che un’acciaieria che sorge tra la gente, non può portare a nulla di buono”.
Dopo la sentenza del Tribunale di Genova, Emilio Riva dovrà risarcire le associazioni ambientaliste. E le persone colpite da malattie croniche alle vie respiratorie (asma nella maggior parte dei casi, ma anche cancro al polmone) procederanno con la causa civile. Circa una ventina i residenti nel popolo quartiere di Cornigliano che si presenteranno davanti al giudice con tanto di cartella clinica.
La condanna a Emilio Riva e figli è stata inflitta senza condizionale, in considerazione del fatto che si tratta di “oggetti recidivi” si legge nella sentenza.
Emilio Riva il 29 settembre 2005 venne condannato in Cassazione, per emissioni fuori Legge di polveri e gas riversati su alcuni quartieri di Taranto. L’8 marzo 2006, sempre in Cassazione, ancora una condanna, per frode processuale e per tentata violenza privata nei confronti dei dipendenti di Taranto chiusi in un "reparto-lager". (Anna Chieregato)