Politica

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Chiavari dalla seconda metà degli anni '90 è stata rivoltata come un calzino. E il principale artefice della rivoluzione urbanistica del principale centro del golfo del Tigullio è stato sicuramente Vittorio Agostino, sindaco burbero e poco diplomatico, ma sicuramente amministratore operativo. Uno di quelli che i cantieri li va a controllare di persona, tutti i giorni. E i "vecchi" di Chiavari lo apprezzano e lo hanno sempre votato anche per questo.
 

Ora però qualcosa è cambiato. Dopo tante opere e mille polemiche, Agostino si ripresenta come candidato alla poltrona di sindaco. Gli anni si fanno sentire, le sue risposte sono meno efficaci, le sue esternazioni contro tutto e tutti meno convincenti. Ma al di là dell'aspetto che fa meno paura ai suoi avversari e più tenerezza in chi lo ascolta, c'è un'altra questione, molto grave, che pesa fortemente sulla sua ricandidatura: 

Agostino nel novembre scorso è stato condannato in secondo grado per abuso d'ufficio e tentata concussione nel processo sulla riqualificazione di Preli. Non solo: la sentenza ha condannato il sindaco di Chiavari anche all'interdizione dai pubblici uffici. Ora si attende l'esito del ricorso in Cassazione. Ci vorranno alcuni mesi, ma se la Corte dovesse confermare la sentenza, Agostino di dovrebbe dimettere (qualora fosse ancora sindaco). 

In teoria il giorno dopo la sua elezione potrebbe arrivare la condanna definitiva, Agostino si dovrebbe dimettere e sarebbe necessario indire nuove elezioni. Cosa abbia spinto il sindaco uscente a ripresentarsi non è chiaro, se non la consapevolezza che non avrebbe avuto molta fortuna dare spazio ad uno dei suoi uomini di fiducia (quelli che una volta chiamava "scemi utili").