Cronaca

1 minuto e 18 secondi di lettura
Svolta nelle indagini sul caso delle rapine in ascensore a Genova grazie ad una testimonianza.

Non si è data pervinta,  ha denunciato la violenta rapina,ed è andata oltre. Ha preso carta e matita e ha disegnato l’identikit.

E così grazie al contributo di una pensionata di 75 anni, una delle vittime delle rapine in ascensore i carabinieri genovesi hanno arrestato un pluripregiudicato marocchino di 32 anni irregolare.

"Il contributo della vittima di una delle rapine - ha dichiarato il maresciallo Giuseppe Cotugno comandante della stazione Maddalena - è stato fondamentale. Ha ricordato nel dettaglio uno dei suoi aggressori".
 
I fatti sono avvenuti il 20 marzo in via Colombo in pieno centro di Genova e in pieno giorno alle  9.30. Il modus operandi del malvivente, che aveva un complice ancora ricercato, porta i carabinieri a indagare su altre otto rapine simili in città. Il suo arresto così potrebbe rappresentare una svolta per un fenomeno che sta destando apprensione sotto la Lanterna.

"Uno dei due rapinatori ha immobilizzato alle spalle la vittima dopo il suo ingresso nell'ascensore dello stabile di via Colombo 1 - ha raccontato il cap.Francesco Coppola comandante della Compagnia Portoria - l'altro le  ha invece strappato collanina e braccialetti prima di fuggire e far perdere le proprie tracce".
 
Singolare il profilo del marocchino arrestato. Oltre a non avere il permesso di soggiorno ha alle spalle 29 precedenti per spaccio, rapina, furti, lesioni, rissa tra Liguria e Toscana. Ma per la lentezza della giustizia italiana fino a ieri era in libertà.