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Una passata di bianchetto ha rovesciato il portafogli della Lega Nord nelle mani del suo tesoriere, Francesco Belsito, che ha potuto così trasferire in Tanzania sei milioni di euro: il trucco è stato necessario perché il Carroccio lo aveva autorizzato a spendere, al massimo, 150 mila euro. Insomma, con una mano Belsito apriva le casse del partito ad amici e parenti del Senatur, con l'altra spillava denaro per investire insieme all'imprenditore Stefano Bonet e a Romolo Girardelli, il faccendiere in sospetto di 'ndrangheta. Secondo quanto annotano i carabinieri del Noe, per poter disporre di quei sei milioni del Carroccio, l'ex tesoriere avrebbe cancellato una riga della delibera con cui il partito gli concedeva "un'autonomia di firma per le operazioni finanziarie sino a 150 mila euro".

Ci sono anche il diploma e la laurea, pare conseguiti in Svizzera, di Rosi Mauro e del suo compagno, tra i 'benefit' pagati dalla Lega che, tramite l'ex tesoriere indagato Francesco Belsito, avrebbe sborsato 120 mila euro di soldi pubblici per gli studi del vicepresidente del Senato e di Pier Moscagiuro.
A fare i conti è stata Nadia Dagrada, il dirigente amministrativo di via Bellerio sentita dai pm di Milano e Napoli che insieme ai colleghi di Reggio Calabria stanno coordinando le indagini. All'indomani delle perquisizioni della Gdf e dei Carabinieri del Noe negli uffici milanesi del quartier generale 'lumbard', davanti ai magistrati Nadia Dagrada ha ripercorso il lungo elenco emerso dalle intercettazioni delle spese del partito per le esigenze personali del 'Capo', dei suoi figli, della moglie Manuela Marrone, di Roberto Calderoli e di Rosi Mauro con tanto di fidanzato.

Riguardo al capitolo "3 lauree pagate con i soldi della Lega", la dirigente amministrativa ha raccontato: "Belsito mi ha riferito che sono stati dati soldi in contanti a Pier Moscagiuro, compagno di Rosi Mauro" per i costi delle "rate (...) della scuola privata per conseguire il diploma, la laurea, credo ottenuti entrambi in Svizzera. Inoltre mi ha detto anche di aver pagato le rate per il diploma e poi la laurea della stessa Rosy Mauro", sembra conseguiti anche da lei oltreconfine. Titoli di studio che a dire della Dagrada "sono costati circa 120mila euro, prelevati dalle casse della Lega" e che si aggiungono ai 130 mila euro sborsati dal Carroccio per il 'Trota' Renzo Bossi il quale "dal 2010 sta prendendo una laurea all'Università privata di Londra".

E riguardo a questo 'benefit' e, tra gli altri, ai "200-300 mila euro dati ogni anno" al Sinpa, il Sindacato Padano, il vice presidente del Senato, ha respinto ogni addebito: "Non sono solita commentare le notizie di stampa che spesso riguardano la mia persona - ha replicato con un comunicato - Ma mi trovo costretta a ribattere alle 'porcherie' che i giornali si stanno inventando, per salvaguardare il bene più prezioso, il Sindacato, che ho creato con enormi sacrifici".