Cronaca

1 minuto e 21 secondi di lettura
Tutto come da copione: tre giorni di chiusura per gli studi dei medici di famiglia, ed ecco che nelle prime ore di lunedì scatta l’assalto al pronto soccorso. Tre giorni di chiusura, si, perché ai giorni festivi di sabato 2 giugno e domenica si è sommato il prefestivo di venerdì. Ed ecco che dopo le 10 arriva l’ondata di pazienti in cerca di una visita, con conseguente allungamento dei tempi di attesa.

Non si tratta di casi gravi, ma di persone che normalmente sarebbero andate dal loro medico. Lo dimostra anche la tipologia di accessi: in gran parte sono codici bianchi e codici verdi, solo una minoranza è di codici gialli, per i quali comunque l’attesa è ridotta al minimo.

Al San Martino il picco arriva alle 11, con 50 pazienti in visita e una decina in attesa. Situazione simile anche al Galliera e all’Evangelico di Voltri. Al Villa Scassi di Sampierdarena l’assalto al pronto soccorso si traduce in un’ondata di pazienti in osservazione breve, mentre al Micone di Sestri Ponente il picco è ancora più evidente, con i pazienti triplicati nel giro di 3 ore. Un problema, quello del congestionamento dei pronto soccorsi dopo i weekend e i ponti, che i primari hanno denunciato più volte.

E se gli ambulatori di medicina di gruppo sono una prima risposta al problema, soprattutto nel savonese e a Genova, il nodo resta il contratto dei medici di famiglia. Finché Ministero e Regione non metteranno mano agli accordi con i medici, i lunedì dei pronto soccorsi continueranno a essere neri.